Condividiamo la lettera aperta a firma del Presidente e del Segretario di CNA Pensionati Emilia Romagna.

Bologna, 25 Marzo 2020

Carissime pensionate e cari pensionati,
anche in questa occasione, prima di tutto, ci auguriamo che stiate bene e che il prolungarsi di questa situazione abbia permesso di organizzarvi, per quanto possibile, al meglio nella gestione di queste lunghe giornate.

Questa è la terza settimana che stiamo in casa, perché dobbiamo fare cosi, per noi e per gli altri parenti e amici che frequentavamo.
Avevamo detto che avremmo scritto una lettera ogni settimana, magari per dirci cose nuove e più positive. Non possiamo ancora farlo, poiché i contagi aumentano ancora ed anche i deceduti.
Possiamo però fare qualche riflessione su cosa questa straordinaria situazione ci insegna e per interrogarci su come potremmo essere una volta che ne saremo fuori.
Cominciamo dalla difesa della salute dei cittadini (Art. 32 della nostra Costituzione) che è l’obiettivo prioritario; oltre alle misure restrittive, è importante anche poter disporre dei dispositivi di protezione (mascherine, guanti, kit) ma soprattutto di ventilatori per i malati più gravi, sia nei reparti ospedalieri che in terapia intensiva.

Allora la prima riflessione che proponiamo è la seguente: in diverse occasioni abbiamo denunciato il fatto che in Italia, la quota di spesa destinata alla sanità, era tra le più basse della maggioranza dei Paesi Europei e che in questi ultimi 10 anni si erano tagliati oltre 37 miliardi di euro alla nostra sanità. Da questo punto di vista, le vicende che stiamo affrontando, hanno messo in luce questa situazione e questo ci deve insegnare, una volta per tutte, che tagliare sulla sanità, non è più una strada percorribile; abbiamo già scritto che la sanità della nostra Regione, aveva investito di più, in questi cinque anni, in strutture, in assunzione di personale, nella diffusione dei servizi sanitari territoriali e il risultato è che ci si è trovati ad affrontare una situazione inedita con meno difficoltà.
Ma anche in Emilia Romagna si è dovuto triplicare i posti letto ordinari e di terapia intensiva, ai quali si sono aggiunti (e questo ci fa molto piacere) 4000 posti letto più 100 in terapia intensiva, dai privati. Quando tutto finirà, dovremo discutere con le Istituzioni sanitarie, sul livello di strutture e servizi che dovranno essere garantiti nella nostra Regione. Ovviamente questo è un ragionamento da fare in tutto il nostro Paese.

Seconda riflessione riguarda le relazioni interpersonali, il rapporto diretto, che sono insostituibili, di cui oggi siamo privati; abbiamo detto che, anche da casa possiamo però trovare forme di socializzazione, comunque importanti. Ci siamo ripromessi di prendere contatto telefonico con le persone che sappiamo essere sole, per regalare loro una “voce amica” che li faccia sentire meno soli. Facciamolo ogni tanto. Possiamo chiederci come ricostruiremo il rapporto con le persone, a cominciare da noi stessi; Rapporti duraturi nel tempo e non solo quelli nell’immediato che saranno abbracci, strette di mano, bellissimi. Auspichiamo che si possano acquisire rinnovati valori e abitudini di solidarietà, vicinanza, orgoglio di essere italiani. Sarà spazzata via la rabbia, il rancore, il paventare paure, vere, ma anche strumentalmente agite, che se rapportate alla situazione che viviamo, sono cosa quasi irrilevante. Sarebbe un altro grande insegnamento che ci deriverebbe dall’aver vissuto questa difficile esperienza del Coronavirus.

Una terza riflessione riguarda la salvaguardia della democrazia e la necessità di assumere decisioni riguardanti la limitazione della libertà di movimento, in questa fase nella quale è prioritario impedire ogni forma di contagio tra le persone. Il nostro è un paese profondamente democratico, poiché ha guadagnato con la Resistenza la libertà e il diritto per ognuno di poter esprimere le proprie opinioni; è anche un popolo quello italiano che nei momenti di difficoltà sa reagire con impegno ed unità perché comprende che, se la situazione è difficile, ognuno deve assumere la sua parte di responsabilità. La scienza e le competenze la loro parte, chi ci governa deve ascoltare e decidere, la politica e le parti sociali debbono confrontarsi senza preclusioni e accettare la sfida che tutto il Paese, sta affrontando contro la pandemia. Ci sarà tempo per il confronto politico nel Paese e auspichiamo che il clima costruttivo con il quale si discute oggi, sia quello prevalente anche quando usciremo da questa straordinaria situazione e che tutta la politica oggi chiamata ad una prova di maturità, collochi al primo posto l’interesse dell’intero Paese.

Carissime pensionate e pensionati,
ci fermiamo qui, ricordando e ringraziando, ancora una volta, per il prezioso lavoro di tutto il personale delle nostre CNA Associazione Regionale e Territoriali e delle CNA Pensionati, oggi
chiamati ancora di più a stare vicini alle imprese e ai pensionati.

Grazie anche a tutti voi associati che siamo certi fate la vostra parte, per far sentire vicina a chi ha bisogno, tutta la nostra CNA Pensionati.

Grazie e buona salute a tutti voi.

Maria Francesca Picchio,  Segretario Regionale CNA Pensionati Emilia Romagna
Salvatore Cavini,  Presidente Regionale CNA Pensionati Emilia Romagna