È stata un’assemblea dal sapore particolare, non soltanto per le misure con le quali è stata organizzata (per esigenze covid-19 tutto il pubblico ha seguito la discussione in streaming), ma soprattutto perché, per la prima volta dall’insediamento della nuova Giunta regionale, il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e gli Assessori regionali Vincenzo Colla, Andrea Corsini, Barbara Lori e Paolo Calvano hanno preso parte, insieme, a questo importante momento di confronto.

Ad aprire l’Assemblea è stato il Presidente di CNA Emilia Romagna, Dario Costantini che, dopo il saluto di benvenuto, ha rivolto un pensiero a tutte le persone che più di altre sono state toccate dal virus: “La nostra Regione è stata duramente colpita da questa pandemia. Ognuno porta dentro il proprio vissuto di questi mesi. Però, questa, per noi è la prima Assemblea regionale ai tempi del Covid, e voglio iniziare questa nuova fase ricordando tutte le colleghe, i colleghi e i famigliari della nostra comunità regionale che sono rimasti vittime di questa Pandemia. Non dedichiamo loro un minuto di silenzio, perché gli artigiani sono abituati al rumore delle loro officine, dei loro camion, dei cantieri e non sarebbe il modo giusto per ricordarli. L’artigianato non è silenzio. L’artigianato è un rumore di fondo. E la migliore commemorazione sarà quella di amplificare questo suono, aiutando tutti i nostri colleghi a riaprire a pieno regime le proprie attività e facendo sentire, come stiamo facendo questa sera, la loro voce”.

Successivamente, il Presidente Costantini ha ricordato l’attività di CNA durante il periodo di emergenza:

“CNA Emilia Romagna ha messo in campo in questi mesi uno sforzo straordinario. Uno sforzo doveroso. Domenica 23 febbraio abbiamo dato vita alla nostra unità di crisi che ci ha permesso, già dal giorno seguente, di presentarci al primo tavolo Covid del Patto per il Lavoro con le criticità riscontrate dalle imprese, grazie al coordinamento con le nostre CNA Territoriali. Nei primi 120 giorni dell’emergenza, abbiamo promosso 77 iniziative sindacali. Abbiamo interpretato 49 azioni del Governo nazionale e 50 azioni della Regione Emilia-Romagna. In questi 120 giorni, abbiamo partecipato, in conferenza, a 526 incontri. Tra questi, abbiamo promosso incontri a cui hanno partecipato complessivamente 8.100 persone. Che si aggiungono alle 31.100 imprenditrici ed imprenditori incontrati nei primi due anni e mezzo di mandato, prima del Covid. Tutte le nostre CNA non hanno mai smesso di operare. In parte in presenza, in parte in lavoro agile, abbiamo sempre assistito le nostre imprese. È stato complicato, perché come ben sappiamo i decreti più significativi sono arrivati nei fine settimana, ma la nostra squadra, in ogni Territorio, è sempre stata operativa”.

Nel corso dell’assemblea sono stati toccati tutti i temi più cari alla piccola impresa, agli artigiani e ai professionisti, formulati attraverso un lungo lavoro di condivisione tra imprenditori e funzionari dell’Associazione che ha portato alla redazione di un vero e proprio piano per l’emergenza contenente le azioni necessarie e le proposte di breve termine mirate al sostegno e alla ripartenza dell’economia regionale.

“Ci siamo organizzati per guardare alla prospettiva, il Covid impone strategie nuove – spiega Costantiniin questi mesi ci siamo confrontati al nostro interno, abbiamo creato un gruppo di lavoro di 180 persone; ci siamo divisi in gruppi coordinati dalla nostra Presidenza e dai nostri Direttori. Abbiamo quindi ascoltato tutte le declinazioni della nostra Associazione. Abbiamo dato vita ad un nuovo documento, che sottoponiamo al Presidente Bonaccini e alla sua giunta”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sulla base dello stato attuale della pandemia e delle nuove regole con cui i decreti del Governo e le ordinanze della Regione hanno riscritto il funzionamento dei sistemi economici, CNA ha infatti disegnato i “dieci pilastri” per il mantenimento del tessuto imprenditoriale e per il ritorno alla crescita economica: Credito e liquidità, Cura dell’impresa e del lavoro, Fiscalità, Semplificazione delle procedure, Legalità, Riqualificazione ed efficienza energetica, Internazionalizzazione, Formazione, Innovazione, Giovani. Accanto a questi pilastri, è stato affiancato il lavoro dei tre Osservatori su: Salute e nuove filiere essenziali, Infrastrutture e mobilità, Turismo e commercio.

“Nella crisi del 2008, nella nostra Regione, abbiamo registrato la perdita di 20.000 Imprese Artigiane – prosegue Costantini -. Dal momento che questi 120 giorni ci sono sembrati, per molti aspetti, una visione accelerata dei 120 mesi della crisi del 2008, ribadiamo anche oggi la richiesta di attenzione per il nostro mondo. Un mondo di Imprese non marginali per l’economia dell’Emilia-Romagna, un mondo che rappresenta un terzo del valore aggiunto della nostra Regione. Questo patrimonio va tutelato”.

I dieci temi sono stati illustrati dai componenti la Presidenza regionale di CNA Emilia Romagna: Riccardo Carboni (Vice Presidente CNA territoriale di Bologna), Claudio Medici (Presidente CNA territoriale di Modena), Paolo Cavini (Presidente CNA territoriale di Imola), Mauro Gasperoni (Vice Presidente CNA territoriale di Ravenna), Paolo Giuffredi (Presidente CNA territoriale di Parma), Davide Bellotti (Presidente CNA territoriale di Ferrara), Mirco Galeazzi (Presidente CNA territoriale di Rimini), Giorgio Lugli (Presidente CNA territoriale di Reggio Emilia), Lorenzo Zanotti (Presidente CNA territoriale di Forlì Cesena), Giovanni Rivaroli (Presidente CNA territoriale di Piacenza).

 

Al termine della presentazione dei dieci “pilastri” per la ripartenza, ben rappresentativi dei contenuti del piano per l’emergenza elaborato dall’Associazione, la parola è passata al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini:

“Nessun di noi avrebbe mai immaginato e pensato di vivere una situazione di pandemia. Non ne siamo ancora del tutto usciti, non dobbiamo commettere l’errore di pensare di essere al sicuro, non lo saremo fino a che non arriverà un vaccino. Dobbiamo continuare ad avere la massima attenzione e laddove dovessero tornare a presentarsi nuovi casi intervenire tempestivamente e contenere il danno. Per il resto dobbiamo guardare con fiducia ai prossimi mesi, non possiamo far altro.”

“Nel vostro documento – continua Bonacciniavete messo in fila le priorità allo stesso modo in cui lo abbiamo fatto noi in Assemblea legislativa nel programma che abbiamo approvato di recente, ora è il momento di lavorare insieme, e vi preannuncio che ci rivedremo entro pochi giorni per la riunione con le parti sociali. È necessario un nuovo patto per il lavoro, da scrivere insieme, per provare a capire come reagire subito all’emergenza.

Le priorità per le imprese emiliano-romagnole sono un gigantesco piano d’investimenti, perché è ciò che serve in momenti di emergenza per far ripartire l’economia, anche ottenendo la possibilità per la Regine di fare debito. Non condivido la via dell’assistenzialismo fatta di bonus a pioggia, vorrei invece una politica che si indebita sugli investimenti che permettano di fare ripartire l’economia e dare lavoro alle persone. Accanto a questo massiccio piano di investimenti occorre una semplificazione delle norme, accesso al credito e liquidità per le imprese: su questo dobbiamo chiedere all’Europa e al Governo, e noi faremo la nostra parte, di fare ripartire il Paese”.