Woodly di Valerio Vinaccia, Produzione mobili e giochi in legno per bambini (Faviano Superiore, Lesignano de’ Bagni, PR)

La storia personale di Valerio Vinaccia è una storia di successo che in qualche modo procede all’opposto di tante esperienze più tradizionali: laurea in una grande città (Bogotá e Roma, Industrial Design), esperienze internazionali anche con grandi brand, compasso d’Oro nel 2016 e poi la scelta di produrre da artigiano, in un piccolo comune di una piccola provincia, una propria linea di oggetti con una forte filosofia caratterizzante da vendersi in tutto il globo.

Woodly è essenzialmente un’idea: basata sulla convinzione che il benessere delle persone, dei bambini in particolare, dipenda da tutto ciò con cui si interagisce, ambiente in primis ma anche oggetti e anche giochi. Un prodotto che si rivolge ai bambini ma che guarda chiaramente ai genitori e alla loro filosofia di vita, che certamente trova riscontro maggiore nei paesi nordici ma alla fine in tutte quelle nicchie dove più alta è la percezione dei valori di naturalità e di eticità.

Nella nostra sede sull’appennino parmense, produciamo mobili ed accessori per l’arredo seguendo la filosofia Montessoriana (è nell’interazione con l’ambiente che si forma il singolo carattere) facendo ogni ricerca e sforzo per essere il più ecologici possibile. Grazie al know-how di Massimiliano Molino, entrato nella squadra di Woodly fin dal primo anno, abbiamo riscoperto tradizioni costruttive, abbiamo cercato ed attivato saperi artigiani, abbiamo lavorato tantissimo per evitare ogni possibile spreco di materiale ed energia, abbiamo cercato nelle vicinanze chi potesse darci una mano; abbiamo investito tempo e denaro per mettere a punto un sistema di produzione assolutamente green dalla scelta delle vernici al riuso degli scarti di lavorazione per riscaldare i laboratori. Le finiture ad olio, senza composti inorganici e altre tossine; olio di lino, olio estratto di agrumi e cera di carnauba. Usiamo solo colle a base d’acqua, non tossiche che seguono i severi standard E1 (europeo) e California (Stati Uniti) per le norme di emissioni. Pitture a base d’acqua, non tossiche, a zero “HAPs” (inquinanti pericolosi) e per i mobili per bambini finiture a base di gommalacca e cera.

Ma queste sono solo le peculiarità costruttive della nostra idea imprenditoriale, la vera differenza la fanno le idee, che sono la genesi di ogni prodotto.

L’esperienza di una vita nell’ambito del design (prevalentemente industriale) ovviamente ci aiuta. Conosciamo gli stili e i gusti internazionali, abbiamo avuto esperienze con materiali e comunità anche lontane, abbiamo viaggiato e conosciuto tradizioni che cerchiamo di fondere nelle singole produzioni che proviamo a lanciare sul mercato. E la tecnologia? Quella è ciò che ci tiene legati al mondo. Produciamo nell’alta collina ma ci aggiorniamo e vendiamo attraverso il web. Le informazioni sono disponibili con un clic e i clienti chiedono solo di essere raggiunti a casa loro; non è certo facile ed occorrono sforzi ed investimenti, ma perché rinunciare a vivere in un bellissimo posto a misura d’uomo, circondati dalla natura e dalla tranquillità. Quello che applichiamo ai nostri prodotti vale anche per noi, anzi possiamo dire che quello che volevamo essere lo abbiamo trasmesso direttamente ai nostri prodotti.

Guardiamo con fiducia al futuro, anche perché sembra che il mondo inizi a prendere coscienza di ciò che da tempo sosteniamo. Ci piacerebbe poter diffondere questa filosofia di innovazione e bellezza anche a tanti produttori tradizionali locali, che fanno fatica ad integrare tradizionalità e qualità con il design e gli aspetti più moderni della produzione. Vorremmo fondare una scuola per ragazzi innamorati del green e del fare; per richiamare idee e gioventù nelle zone collinari d’Italia e dare nuova linfa alle tantissime aziende artigiane che in parte abbiamo conosciuto e che necessitano di rinnovamento.

Vorremmo essere i pionieri di un nuovo modello di sviluppo territoriale sostenibile, aiutati in ciò dalle istituzioni a beneficio delle comunità locali. Ma siccome nonostante l’uso del plurale, si parla soprattutto di Valerio, Laura, Massimiliano e di qualche amico e famigliare, meglio restare con i piedi per terra e al momento traghettare Woodly verso il futuro.