Ci sono immagini iconiche che testimoniano pagine indelebili di storia italiana. Una di queste è senz’altro la fotografia dell’orologio della Stazione centrale di Bologna con le lancette eternamente bloccate sulle 10.25: l’ora esatta dell’esplosione di una bomba nella sala d’aspetto di seconda classe che provocò la morte di 85 persone, lasciando su Bologna, e in tutto il Paese, una ferita impossibile da lenire anche a distanza di 42 anni.

In occasione delle commemorazioni per l’anniversario della strage c’è una iniziativa particolarmente significativa per CNA, promossa da Cotabo in memoria delle 85 vittime, tra le quali due tassisti in servizio nel piazzale della stazione: Francesco Betti e Fausto Venturi.

Proprio presso la sede di Cotabo, in via Stalingrado 61, è presente un cippo che ricorda i tassisti caduti insieme dei rottami di un taxi parcheggiato nelle immediate vicinanze dell’esplosione.

A testimonianza della vicinanza alle vittime di questa strage, simbolicamente rappresentative di tutte le morti sul lavoro, hanno presenziato alla cerimonia insieme al il Presidente di Cotabo Riccardo Carboni, il Presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini e il Segretario regionale Fabio Bezzi. Erano inoltre presenti esponenti dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto e rappresentanti di Comune di Bologna, Città Metropolitana e della Regione Emilia-Romagna.

Uno dei momenti più toccanti della cerimonia ha visto come protagonisti due bambini, Enrico Michinelli e Emma Raiolo, che con lo stimolo della loro professoressa di italiano hanno brillantemente risposto alla richiesta di immaginare e di scrivere una pagina di una storia “interrotta” da questa terribile strage.

Emma ed Enrico hanno così deciso di raccontare in prima persona la storia di Davide Caprioli. E lo hanno fatto con una lettera immaginaria:

 

Cari ragazzi,

sono Davide Caprioli, avevo solo 20 anni e una vita davanti quando il 2 Agosto del 1980 la mia vita si è fermata alla stazione di Bologna causa lo scoppio di una bomba.

Amavo la musica e avevo la passione delle chitarre, ne possedevo molte, ma studiavo per diventare commercialista perché purtroppo come dicevo sempre io “l’arte non paga”. Alla musica ero talmente affezionato che facevo parte di una band chiamata DNA group. All’inizio per guadagnare qualcosa suonavamo il liscio ma tra di noi suonavamo principalmente musica rock. Come vi avevo accennato prima, purtroppo l’arte non paga e per questo motivo volevo aprire uno studio di commercialista proprio vicino alla casa della mia amata fidanzata Ermanna che abitava a Mantova….non ci sono riuscito….

Avevo tanti amici, mi sentivo molto amato e difficilmente mi arrabbiavo! Sono sempre stato una persona molto allegra e solare! Mi piaceva essere gentile e disponibile con tutti, infatti al paese della mia ragazza portavo i medicinali agli anziani del vicinato e trovavo anche il tempo per aiutare in casa. Pensate che stavo finendo di sistemare le tapparelle di casa e stavo sostituendo un po ‘ alla volta i pezzi rotti della mia vecchia auto.

Ero in vacanza al mare ad Ancona da mia sorella e pensate il caso, dovevo partire la sera del venerdì 1 agosto invece non so se è stato il destino o cos’altro sono partito proprio sabato 2 agosto.

Cristina non è colpa tua!

Non sentirti mai in colpa del fatto che hai insistito che partissi il giorno dopo!

Con tutti i miei parenti c’era un ottimo rapporto, ci volevamo tutti molto bene e non passava giorno che con mia sorella Cristina non ci telefonassimo per scambiare due chiacchiere, l’importante era sentirci. Non posso neanche immaginare la sofferenza di tutti quelli che mi conoscevano quando li hanno avvertiti che ero rimasto gravemente ferito nell’esplosione. Purtroppo, ho provato a resistere ma dopo un paio d’ore la mia vita si è fermata per sempre all’Ospedale Maggiore. Mi manca tantissimo ciò che avevo in vita, gli affetti, l’amore, la passione per la musica e gli studi e tutto ciò che avrei potuto ancora fare…mi hanno tolto il bene più prezioso che avevo “la libertà di vivere e di amare”.

Mi sento di dirvi, prima di salutarvi, di coltivare al massimo ciò che vi piace fare. Non fermatevi di fronte a nessun ostacolo, continuate ad inseguire i vostri sogni e sorridete sempre alla VITA!       

Davide Caprioli