Le nuove restrizioni valide fino al 3 aprile. Assicurati tutti i servizi essenziali. Il premier: “Rallentiamo il motore ma interverremo con misure economiche straordinarie”

L’Italia deve rallentare ulteriormente per arginare il contagio da Coronavirus. Ogni attività produttiva “non strettamente necessaria” deve essere chiusa in tutta l’Italia, come ha spiegato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte verso le 23,30 di ieri con un intervento in diretta rivolto a tutto il Paese.

«È la crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopoguerra» afferma il Presidente del Consiglio all’inizio del suo intervento. Queste nuove restrizioni che arrivano, infatti, nel giorno che ha segnato il maggior incremento di decessi in Italia dall’inizio dell’emergenza.

Restano certamente aperte le attività afferenti quattro macro-aree: logistica e trasporti, farmaci e sanità, energia e agroindustria, servizi bancari, postali e finanziari.

Qui il testo ufficiale e definitivo di queste misure e un allegato con i codici Ateco che indica in modo preciso quali attività saranno riconosciute come servizi essenziali (e che vanno a integrare le disposizioni dei precedenti decreti e ordinanze):

DPCM 22 MARZO 2020

DPCM 22 MARZO 2020 allegato 1