La produzione audiovisiva ha segnato in modo significativo la stagione del cinema in Emilia-Romagna in questi ultimi anni attraverso il Fondo Audiovisivo, che si è tradotto in opere, numeri, occupazione.

Un settore in cui CNA ha creduto fortemente e che conta oltre 700 imprese con circa 3mila addetti coinvolti, per una filiera “estesa” che può arrivare a coinvolgere decine di migliaia di attività emiliano-romagnole. Con piena consapevolezza del valore del comparto, delle forti aspettative in termini di sviluppo, innovazione ed internazionalizzazione CNA Emilia Romagna ha voluto infatti costituire CNA Cinema e Audiovisivo, un progetto speciale finalizzato a rappresentare, sostenere e accompagnare lo sviluppo delle imprese che operano all’interno della filiera, composta in prevalenza da micro e piccole imprese artigiane e da professionisti che vedono in CNA un prezioso riferimento.

Negli ultimi cinque anni sono state prodotte 155 opere per un valore totale di oltre 117 milioni di euro e un contributo regionale che supera gli 8,8 milioni di euro a fronte di un costo ammissibile di oltre 33 milioni (personale, servizi, accoglienza) ma che arriva ad oltre 33 milioni calcolando la somma di servizi e risorse (finanziarie e umane) messe in campo.

Un bilancio positivo illustrato dalla Regione lo scorso venerdì nel corso del convegno “Emilia-Romagna, una visione” in cui sono state descritte le ricadute concrete di questa azione: i contributi alla produzione sono passati da poco meno di 1 milione del 2015 a 2,7 milioni nel 2019 e la spesa sul territorio è aumentata quasi del 300%. Nel primo triennio 1 euro di contributo si traduceva in quasi 4 di ricaduta sul territorio, mentre il calcolo sul 2019 ha portato questo valore a più di 5.

Nel nostro podcast il commento di Ivan Olgiati, coordinatore di CNA Cinema e Audiovisivo Emilia Romagna.