Lo scorso venerdì ha avuto luogo la Presidenza di CNA Emilia Romagna, ovviamente in videoconferenza, che ha visto la partecipazione dell’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla.

È il Presidente regionale dell’Associazione Dario Costantini a fare i consueti onori di casa: “Siamo contenti di poter ospitare l’Assessore Colla, che ringraziamo per la disponibilità. Ho avuto la possibilità di incontrare l’Assessore appena nominato e abbiamo, da subito, stretto un rapporto di fitta collaborazione. Apprezzo in particolare, soprattutto in questo periodo di emergenza, il metodo di lavoro basato sul puntuale aggiornamento e sul confronto con la piccola e media impresa che noi rappresentiamo. Ci rendiamo conto che non deve essere stato facile prendere in mano la macchina amministrativa in un momento così delicato ma l’assessore Colla, anche forte della sua esperienza pregressa, ha saputo prendere il governo dell’assessorato con decisione e sicurezza”.

Il Presidente Costantini termina l’intervento informando l’Assessore della task force che CNA Emilia Romagna ha costituito e che dal 24 febbraio opera con una costante attività informativa verso imprese, sistema CNA e istituzioni.

Successivamente prendono la parola tutti i componenti la Presidenza regionale: Mirco Galeazzi (CNA Rimini), Lorenzo Zanotti (CNA Forlì-Cesena), Mauro Gasperoni (CNA Ravenna), Davide Bellotti (CNA Ferrara), Paolo Cavini (CNA Imola), Riccardo Carboni (CNA Bologna), Claudio Medici (CNA Modena), Giorgio Lugli (CNA Reggio Emilia), Paolo Giuffredi (CNA Parma), Giovanni Rivaroli (CNA Piacenza).

Le considerazioni e le criticità sollevate dai vice-presidenti regionali sono state tante: la mancanza di reperibilità dei dispositivi di protezioni individuale, la preoccupazione per i cali di fatturato per la mancanza di liquidità, il forte rallentamento delle nostre filiere produttive, il sostanziale fermo del turismo, la necessità di protocolli di sicurezza, l’urgenza di semplificare e di evitare appesantimenti burocratici in questa fase emergenziale, il ruolo dell’Europa, l’importanza di progettare strategie per la ripartenza e per ridare vigore alla nostra economia.

Interviene quindi l’Assessore Vincenzo Colla che ringrazia il Presidente Costantini e il Direttore Bezzi per la preziosa opportunità di dialogo con la Presidenza regionale di CNA Emilia Romagna.

“I corpi intermedi sono fondamentali: in questi giorni stano giocando una partita importantissima per la sopravvivenza delle imprese della nostra regione. Teniamoci stretti quei valori che tutti insieme abbiamo condiviso con il Patto per il Lavoro, che mirano alla creazione di valore nella nostra regione” – esorta l’Assessore Colla.

“Se con il primo decreto Cura Italia – continua Collail Governo ha pensato principalmente all’emergenza sanitaria, con il prossimo decreto verrà aperta l’attesa “fase 2” di convivenza con il virus. I miliardi che verranno stanziati, si parla di 25/30, serviranno probabilmente solo per le moratorie e per la tenuta dei nostri sistemi: è come un pieno di benzina che ci fa guadagnare tempo. Un tempo prezioso che ci servirà per pianificare il rilancio. Dobbiamo tornare ad essere nelle condizioni di fare ripartire le filiere, quelle stesse che hanno fatto grandi i nostri distretti nel mondo e che oggi si stanno fermando. Penso che solo così si possa arrivare alla “fase 3”, quella di rimbalzo, e sarà di vitale importanza farci trovare pronti: questa emergenza è una pandemia globale. I Paesi che saranno in grado di riorganizzarsi, saranno quelli che per primi coglieranno i vantaggi sui mercati. L’Europa ha un grande ruolo: deve muoversi con coraggio e far ripartire i grandi driver della domanda e dell’offerta sui mercati internazionali a cui le nostre filiere si possano agganciare”.

“In regione – aggiunge Collaabbiamo saputo evitare il collasso della sanità e abbiamo operato in modo radicale sulle dinamiche di distanza sociale: è una cosa di culturalmente lontanissima dagli emiliano-romagnoli, ma è stata una scelta preziosa. Oggi, con l’apertura consentita soltanto a determinati codici Ateco, in regione abbiamo in funzione circa il 30% delle imprese. Se ipotizzassimo di restare in questa condizione fino alla fine dell’anno, le nostre stime indicherebbero una perdita del 7% del Pil, una perdita senza precedenti in così poco tempo. Per questo ci auguriamo di riuscire a invertire questa tendenza già nelle prossime settimane, salvando centinaia di imprese e decine di migliaia di posti di lavoro”.

Per fare ripartire il sistema in sicurezza – conclude Collaabbiamo bisogno di protocolli settoriali, progettati secondo le particolari specifiche di categoria e tornare a mettere al più presto le imprese nella condizione di operare in totale sicurezza. Non possiamo permetterci di perdere le nostre filiere, non possiamo rinunciare al ruolo strategico della nostra manifattura. Se l’Italia, la nostra Regione, noi tutti insieme, saremo in grado di progettare la fase di rimbalzo, avremo tutta la possibilità di tornare ad essere il territorio virtuoso che abbiamo sempre conosciuto”.

Interviene il Direttore di CNA Emilia Romagna Fabio Bezzi, richiamando alcuni concetti: “Se sbaglia il tiro, rischiamo di ritrovarci a non avere più un’Europa. L’attesa fase di rimbalzo nell’immediato è rappresentata da migliaia di cantieri, in tutta Italia, da gestire con meno burocrazia possibile, mi piace la suggestione di pensare ad ogni Sindaco come ad un Commissario speciale con piene responsabilità”.

Rispetto la sicurezza il Direttore Bezzi ha le idee molto chiare: “CNA Emilia Romagna è suddivisa in 51 mestieri. Il nostro suggerimento alla politica è quello di progettare in modo sartoriale 51 protocolli regionali per la sicurezza. Questa diventa la cornice, le regole per la sicurezza di imprenditori, lavoratori e clienti, che valgono per l’intera regione. Chissà poi che, come spesso è accaduto, le buone pratiche emiliano-romagnole non possano divenire protocolli nazionali”.

“Questo virus – conclude Bezzi porta con sé anche tanti insegnamenti. Questa volta è drammaticamente vero: di burocrazia si può morire”.

In conclusione, il Presidente Costantini chiosa: “Per la sicurezza servono meno proclami e più concretezza: noi artigiani siamo la “seconda” Croce Rossa, quella che garantisce i servizi essenziali, e non possiamo chiedere agli imprenditori e ai lavoratori di operare senza la garanzia di essere in totale sicurezza. Ci servono gli adeguati dispositivi protettivi e per la politica questo è il primo nodo da sciogliere per permettere quanto prima una ripartenza delle imprese e dell’economia.
Chiediamo inoltre che venga rifinanziato il bando della Regione per l’accesso al credito delle piccole medie imprese artigiane, a partire con almeno 10 milioni di euro. Ringrazio nuovamente l’Assessore Colla e confido che saprà cogliere i nostri stimoli e prestare attenzione ai bisogni reali delle piccole imprese della nostra regione”.