La nuova geografia dell’impresa: nuove mappe per la crescita economica, tra crisi energetica e disordini geopolitici | Assemblea regionale CNA

È stata un’assemblea emozionante quella che si è tenuta ieri sera presso il Teatro Arena del Sole di Bologna, luogo simbolo in cui CNA Emilia-Romagna ha riunito oltre 600 imprenditori rappresentanti dei territori emiliano-romagnoli.

Il motivo lo spiega chiaramente il Presidente regionale di CNA, Paolo Cavini: “È stata un’assemblea speciale: non solo per il valore del confronto e per l’importanza dei temi trattati insieme ad ospiti di rilievo, ma anche perché l’ultima volta che ci siamo riuniti in questo teatro era il 20 gennaio del 2020, pochi giorni prima delle elezioni regionali e pochi giorni prima di una catastrofe che ha cambiato le nostre vite. Qualcosa che fino ad allora era impossibile da immaginare. Una catastrofe a cui ne sarebbero, poi, seguite altre”.

“Tornare in questo teatro – continua Cavini – vorrei potesse segnare, per noi tutti, un irreversibile ritorno ad una nuova normalità. Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo visto accadere una quantità impressionante di avvenimenti segnanti. Avvenimenti che hanno sensibilmente condizionato prima la nostra quotidianità e le nostre abitudini e che hanno poi ridisegnato le mappe delle nostre economie: ed è questo il motivo per cui questa sera abbiamo voluto mettere l’accento su “La nuova geografia dell’impresa” e, da una parte, accogliere ed ascoltare i preziosi punti di vista dei nostri ospiti, dall’altra – come nostra consuetudine – porci come interlocutori privilegiati della politica con le nostre proposte e le nostre idee, mettendoci a disposizione per contribuire ad una concreta ripartenza del Paese e ad una solida crescita economica”.

L’EMERGENZA COME COSTANTE. I nostri sistemi economici e sociali sono stati profondamente scossi da una serie di eventi imprevedibili e fortemente impattanti. Soltanto negli ultimi dieci anni abbiamo convissuto con le conseguenze di una grave crisi finanziaria, abbiamo rivisto l’esplosione del terrorismo nelle città europee, abbiamo convissuto con continui disordini geopolitici, abbiamo addirittura visto concretizzarsi la Brexit. E poi gli anni più recenti, con l’emergenza sanitaria che ha fortemente condizionato non solo la nostra economia, ma anche il nostro modo di vivere, e con l’invasione russa dell’Ucraina che ci ha portato, tra gli effetti più visibili, un sensibile rallentamento delle prospettive di crescita, l’aumento dell’inflazione, una grave carenza di reperibilità delle materie prime, un ridisegno globale delle catene di approvvigionamento e – soprattutto – un insostenibile costo dell’energia: l’emergenza più grave della nostra attualità. Una tempesta perfetta che può portare a chiudere un altissimo numero di imprese e mettere in crisi i nostri sistemi economici.

Tutti questi fattori, insieme ad un futuro ancora incerto, costringono gli imprenditori a muoversi in uno scenario sempre più complesso e indecifrabile. Ed è proprio da questi orizzonti costantemente mutevoli che emerge una “nuova geografia” del fare impresa e CNA Emilia-Romagna, con l’occasione della sua assemblea, ha voluto provare a delineare un nuovo atlante del fare impresa, con nuove mappe dell’economia.
Un’operazione complessa a cui sono stati chiamati ad intervenire tutti gli ospiti presenti.

Dopo i saluti del Presidente CEI S.E. Card. Matteo Maria Zuppi all’assemblea, è stato il momento della relazione del Presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini che dopo aver ripercorso le principali tappe dei suoi primi nove mesi di mandato come presidente, ha posto l’attenzione sulle emergenze del presente: “È sempre più evidente quanto il problema del costo dell’energia sia l’elemento di maggiore preoccupazione per le imprese e per le famiglie che si vedono recapitare bollette con costi sempre crescenti. Le temperature tutto sommato ancora miti, nonostante si tratti di un aspetto drammatico connesso ai cambiamenti climatici, ci stanno dando una mano. I segnali positivi, sebbene ancora insufficienti, sul decrescente costo del gas alla borsa di Amsterdam sono una piccola iniezione di fiducia sul futuro. Perché la domanda più ricorrente che gli imprenditori si stavano ponendo era: fino a quando converrà continuare a tenere aperte le nostre imprese? Una domanda che porta con sé un problema sociale enorme. Siamo già testimoni di numerosi casi in cui la temporanea chiusura dell’azienda comporta meno costi: è facile intuire le drammatiche conseguenze del propagarsi di simili situazioni sull’occupazione e, di conseguenza, sulle nostre comunità”.

“Una conferma di questo pericolo – prosegue Cavini – ci arriva anche dal nostro centro studi nazionale che misura costi energetici triplicati soltanto nei primi otto mesi di quest’anno. La situazione resta grave ed è fondamentale intervenire velocemente con ogni strumento che la politica può mettere a disposizione. Il nostro centro studi ha stimato che, senza un rapido cambiamento, circa il 13% delle imprese emiliano-romagnole non sarà più nelle condizioni di proseguire il proprio lavoro e oltre il 21% sarà costretto a ridurre l’attività e conseguentemente anche l’occupazione. In Emilia-Romagna le imprese assorbono il 73% dei consumi elettrici e il 56% dei consumi di gas naturale di tutta la regione: significa che, aumenti con percentuali di tre cifre impattano in modo tremendo sui costi di produzione. Ecco perché insisto sulla necessità di individuare misure immediate che garantiscano effetti concreti nel breve termine. Oggi dobbiamo saper rassicurare e offrire una prospettiva ai nostri artigiani e piccoli imprenditori, proprio come abbiamo saputo fare con l’emergenza sanitaria. Artigiani, imprese, professionisti devono poter continuare a guardare al domani con fiducia”.

Quindi, le richieste alla politica: ai parlamentari europei il Presidente Cavini ha chiesto garanzia di un presidio rispetto la tutela di imprese e cittadini durante la crisi energetica. Il Parlamento ha chiesto fondi addizionali al bilanci

o UE del 2023 per contribuire ad affrontare le conseguenze della guerra in Ucraina e su questo punto in particolare Cavini ha cercato rassicurazioni.

Per quanto riguarda la politica nazionale Cavini ha ricordato che la nostra Confederazione ha già avanzato numerose proposte per tutelare la sopravvivenza del sistema produttivo. Tra quelle ritenute di particolare urgenza vi è la necessità di intervenire sui mutui con una moratoria nello stesso modo con cui si era agito per la crisi legata al Covid, una misura fondamentale per alleggerire imprese e famiglie delle conseguenze dei costi energetici e dell’inflazione. Allo stesso modo occorre una rateizzazione “molto spinta” sul pagamento delle bollette da poter spalmare in 5-10 anni, così come la richiesta di mantenere e rafforzare al 50% i crediti di imposta sui maggiori costi di elettricità e gas. Proposte che guardano all’importante obiettivo di lasciare alle imprese la liquidità necessaria per la loro sopravvivenza nell’immediato, nella fase più acuta della crisi, in attesa di misure strutturali urgenti. Una proposta che, invece, è fondamentale per il futuro riguarda il sostegno all’autoproduzione con l’introduzione del credito di imposta per l’installazione di impianti da fonte rinnovabile insieme alla sburocratizzazione rapida per gli impianti fotovoltaici sotto ai 200 kW.
Infine, per quanto riguarda la Regione il presidente Cavini si è rivolto all’Assessore Colla con diversi appelli: innanzi tutto favorire la digitalizzazione delle imprese: “sul recente bando regionale per la transizione digitale sono stati presentati 890 progetti, si tratta di progetti eccellenti che guardano verso il modello 4.0 di grandissima rilevanza per artigiani e piccole imprese. Tutta questa progettualità non va dispersa. Siamo certi che i progetti approvati saranno finanziati.

Tra le prossime misure sono previsti sostegni alle comunità energetiche e alla riqualificazione energetica attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili. Continua Cavini: “Il bando per gli investimenti volti all’efficientamento energetico da 13 milioni di euro va in questa direzione: come dice l’Assessore Colla dobbiamo sostenere l’energia di prossimità, quindi piccoli e medi impianti. L’Assessore Colla è ben consapevole della centralità delle piccole imprese e del loro ruolo in questa sfida collettiva”.

In chiusura del suo intervento Cavini ha ricordato che CNA Emilia-Romagna ha costituito la task force Energia. Un gruppo di lavoro che quotidianamente lavora ad un prodotto informativo messo a disposizione del nostro Sistema allo scopo di offrire informazioni aggiornate ed affidabili sia sulle posizioni espresse da CNA, sia sul dibattito politico espresso su ciascuno dei tre livelli maggiormente condizionanti nel dibattito energetico: europeo, nazionale e regionale. Infine, in stretta collaborazione con l’Osservatorio Ripartenza di CNA Emilia-Romagna, la task force produce informazioni aggiornate (e quando possibile anche in anteprima) sui bandi e le opportunità per le imprese in merito ai temi energetici.

Successivamente l’europarlamentare Irene Tinagli, presidente commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, ha aggiornato l’assemblea rispetto al dibattito in corso nella plenaria del Parlamento sullo strumento RePowerEU che prevederà un capitolo aggiuntivo allo scopo di mettere a disposizione risorse ai paesi membri in tempi molto rapidi proprio per quanto riguarda l’emergenza energetica: una strumento davvero importante che tocca in modo molto diretto le piccole e medie imprese.

A seguire, l’europarlamentare Paolo Borchia, coordinatore commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo, è intervenuto toccando in particolare il tema decisivo della formazione riflettendo sulla capacità dei sistemi formativi di mettere nelle migliori condizioni i giovani per acquisire competenze e specializzazioni necessarie al mercato.

Quindi la parola è passata all’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla che ha richiamato subito l’attenzione sul “Patto per il lavoro e per il clima”, un grande progetto che vede insieme tutte le parti sociali per costruire il futuro tutti insieme nel rispetto e nella lealtà reciproca, che continua: “voglio ringraziare CNA, voglio ringraziare l’associazione e tutti voi imprenditori e imprenditrici perché state dando a questa regione e al Paese un contributo eccezionale, indispensabile, di valori di impresa. Anche nei momenti più difficili, quando cercavamo CNA, la CNA rispondeva. Grazie per il lavoro, veramente prezioso, che avete fatto con le istituzioni e in rapporto con noi”.

Colla nel corso del suo appassionato ed applaudito intervento non ha aggirato le sollecitazioni del presidente Cavini, a cui ha dato risposte molto puntuali, a partire dal bando per la transizione digitale delle imprese affermando l’intenzione di non voler disperdere nemmeno uno tra gli 890 progetti presentati per dar la possibilità a ogni artigiano, ad ogni piccola o media impresa di guardare al suo futuro.

 

È quindi arrivato il momento di lasciare la scena all’analista e direttore di Domino Dario Fabbri che ha portato sul palco un’analisi inedita sull’attuale situazione geopolitica

Infine, le conclusioni dell’assemblea sono state affidate al Presidente nazionale di CNA Dario Costantini che ha aggiornato l’assemblea rispetto il lavoro della Confederazione nazionale e l’interlocuzione con le istituzioni europee. Rispetto le richieste di CNA al nuovo Governo il presidente Costantini ha ricordato che “ci sono temi molto urgenti da affrontare in questo momento, come è stato bene esplicitato nella relazione introduttiva del Presidente Cavini a dimostrazione, una volta di più, della capacità di essere in contatto con le imprese emiliano-romagnole e con tutti e dieci territori. CNA incontrerà il premier venerdì e faremo tesoro anche delle cose che abbiamo sentito questa sera. Rispetto la crisi energetica, uno dei temi più attuali che le nostre imprese sentono e che la nostra Confederazione lamenta già da mesi, sta nella definizione di imprese energivore: bisogna seriamente iniziare a parlare di impresa ‘ad alta spesa energetica’ ovvero di quelle imprese che, seppure non consumino tanta energia quanto quella necessaria alle grandi imprese, nel loro bilancio il costo energetico pesa in modo sensibile. E oggi sta pesando così tanto da spingere l’imprenditore a pensare di chiudere la propria attività. Discuteremo con il governo anche di come erogare gli aiuti”.

 

L’assemblea si è chiusa con due premiazioni. Prima la consegna della quarta edizione del “Premio CNA Emilia-Romagna” al personaggio dell’anno.

“L’idea nasce dalla volontà di accendere l’attenzione su una personalità che, operando nella nostra regione, si è distinta in modo particolare per l’impegno civile e sociale – spiega il segretario regionale di CNA Fabio Bezzi – Nel 2018, abbiamo avuto l’onore di conferire il nostro premio a Riccardo Muci il “poliziotto-eroe” in forza al commissariato Santa Viola di Bologna, che fu tra i primi soccorritori a prestare aiuto dopo l’esplosione del 6 agosto sul raccordo autostradale, a pochi chilometri da qui. La seconda edizione fu assegnata a Sua Eccellenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi per le sue grandi qualità umane e spirituali, per le sue azioni improntate al dialogo e alla coesione sociale, e per la sua grande attenzione al mondo del lavoro. La terza edizione, nel 2021, è stata conferita al presidente della Regione Stefano Bonaccini, in rappresentanza di tutta la società civile per l’impegno corale, i valori e la solidarietà espressa dalla comunità emiliano-romagnola nell’emergenza pandemica”.

“Quest’anno – conclude Bezzi – abbiamo voluto valorizzare il lavoro svolto dalla giornalista Agnese Pini per l’impegno e la passione alla direzione dei quotidiani del gruppo QN, nella diffusione della conoscenza e della buona informazione, motivo di orgoglio per l’Emilia-Romagna e per tutta la comunità CNA”.

Quindi il premio «Patto per il lavoro e per il clima» dedicato a dieci imprese emiliano-romagnole che grazie ad idee di successo, hanno dato prova di grande resilienza attraverso azioni di riqualificazione, di riconversione o di cambio generazionale, senza dimenticare quante nell’emergenza Covid hanno saputo e voluto mettersi al servizio della loro comunità.

Le dieci imprese premiate sono state:

  • A.C.E.M. Srl con sede a Piacenza
  • Lavanderia Byblos con sede a Parma
  • M.B. Elettronica Srl con sede a Ramiseto (Reggio Emilia)
  • M. Pavani Segnalamento Ferroviario Srl di Pavani Group con sede a Concordia (Mo)
  • Stanzani Spa con sede a Sala Bolognese (Bo)
  • Opifex Srl con sede a Imola
  • C.P.M. con sede a Portomaggiore (Ferrara)
  • Ocm Clima Srl con sede a Fusignano (Ravenna)
  • R.F. Resina Forlivese Srl con sede a Forlì
  • Ecofuturo Srl con sede a Rimini