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Condividiamo la nuova lettera aperta a firma del Presidente e del Segretario di CNA Pensionati Emilia Romagna.

Carissime pensionate e cari pensionati,

abbiamo atteso qualche giorno in più prima di scrivere questa settima lettera, per alcune ragioni alle quali facciamo riferimento di seguito. Ma come sempre speriamo stiate tutti bene e ve lo auguriamo per il futuro.

La prima ragione dell’attesa riguarda il “passaggio” molto importate, dalla fase uno alla fase due, poiché (come abbiamo già scritto) non deve essere intesa come un “liberi tutti” ma al contempo allenta, per quanto possibile, le maglie del “distanziamento fisico” che non significa “distanziamento sociale” che è un’altra cosa.

Una seconda ragione riguarda l’esito dell’importante Consiglio Europeo, che doveva definire le misure di sostegno agli Stati per far fronte agli effetti economici del Coronavirus; ricordiamo tutti il “clima di attesa” e la polemica politica, che nei giorni precedenti, divideva il nostro Paese.

Con prudenza crediamo si possa dire che quell’incontro è andato abbastanza bene e che le misure concrete che dovranno essere messe a punto, auspichiamo si realizzino nel più breve tempo possibile.

Una terza ragione, che però essendo stato rinviato non ha ancora trovato forma, è il DPCM che doveva essere definito in Aprile; non sono importanti qualche giorno in più o in meno, lo sono molto di più i contenuti e soprattutto i tempi, che devono essere i più brevi possibili, nella loro concreta attuazione, per non arrivare tardi a dare contributi ad imprese che non ci sono più, o a persone in difficoltà che intanto aumentano di numero.

Care pensionate e pensionati,

dal 4 Maggio nella nostra Regione ripartono alcune importanti attività e lo dovranno fare nella massima sicurezza sanitaria; altre attività, alle stesse condizioni, potranno ripartire anche prima delle date ipotizzate dal Governo la settimana scorsa; mi riferisco alla definizione di protocolli di sicurezza, anche per estetiste, parrucchiere, barbieri ecc. che la nostra CNA Regionale ha proposto alla Regione E.R.
Tutte le riaperture, perché siano durature, dovranno giustamente fare riferimento a degli indici precisi e a condizioni proposte dal Ministero della Sanità:

  • Situazione epidemiologica;
  • Adeguatezza degli ospedali (posti letto);
  • Disponibilità dei dispositivi di sicurezza.

Sarebbe davvero insostenibile un ritorno al lockdown tra qualche settimana, perché non si sono tenuti sotto controllo e non si è fatto riferimento a questi parametri.

Ma dobbiamo anche dirci che, per governare una parziale riapertura, saranno importanti i nostri comportamenti, individuali e collettivi. Che non saranno più regolati nei minimi dettagli, da parte del Governo, delle Regioni.

Quindi, in un certo senso siamo ad un passaggio tra obbedienza e assunzione di responsabilità.

Certo dobbiamo pretendere che le norme siano il più possibile chiare e sensate, ma poi tocca a noi tutti; questo significa che dobbiamo avere un grande senso di responsabilità individuale, che più che mai in questo momento, rappresenta la marcia in più, lo scatto, come nel dopoguerra (come abbiamo già scritto in queste lettere) e di orgoglio di comunità, che può sostenere la ripartenza, oppure rimetterla in discussione.

Questo è davvero l’aspetto dirimente, per cominciare a dimostrare che la pandemia, ed i cambiamenti che ha forzatamente prodotto, ci ha insegnato qualcosa, a cominciare dalla necessità di assumere autonomamente atteggiamenti di rispetto delle regole e di responsabilità collettiva. Sappiamo che saremo chiamati più volte, nel tempo che verrà, a trarre insegnamento da questa inedita situazione che ha colpito il nostro Paese e il mondo.

Vedremo nelle prossime settimane gli sviluppi di questa situazione che, per quanto impegnativa può rappresentare una concreta opportunità di guardare con più fiducia all’immediato futuro.

Lasciateci compiere una breve riflessione in merito al progetto #supportiamoci.

Lo abbiamo pensato quando la pandemia era in pieno sviluppo, lo abbiamo messo in campo quando lo scenario epidemiologico iniziava a segnare dati in lievissima inflessione e quando già si cercava di posizionare lo sguardo oltre la fase di estrema emergenza. Ora lo stiamo realizzando raccogliendo molte risposte positive da parte di coloro che hanno già attivato una prima consulenza e che ne hanno richiesta poi una seconda. Oggi possiamo dire che con la pubblicazione del secondo video abbiamo raggiunto 7630 persone dell’Emilia Romagna over 60, di cui il 31% dai 60 ai 64 anni, il 69% dai 65 anni in su. Di queste 7630 persone, l’82% sono donne, il 18% uomini. Sono cifre importanti che ci segnalano una certa sensibilità ed attenzione a questo piccolo servizio di supporto che noi abbiamo immaginato essere un contributo di CNA Pensionati ai propri soci.
Vedremo se aiuterà a guardare con più fiducia al futuro.

Con questa lettera vorremmo anche avviare una riflessione, da condividere, sul dopo e quindi sulle nuove priorità del nostro lavoro, come CNA Pensionati in rapporto ai nostri associati e nei confronti della nostra Associazione CNA Emilia Romagna.

Citiamo solo i titoli di temi che dovremo approfondire nei prossimi mesi, sui quali ognuno di noi può riflettere, se vuole, fin da questa fase, poiché già oggi sono sufficientemente evidenti i problemi che questa pandemia da Coronavirus, sta evidenziando.

Ci riferiamo alla necessità di predisporre, sulla base della delega di CNA E.R. un nostro documento sulla Sanità e il Welfare, proprio in considerazione delle capacità o meno che ha avuto il Servizio Sanitario Nazionale e quello della nostra Regione, di far fronte ad un evento così straordinario, nella consapevolezza di non farci più trovare impreparati e quindi di rafforzare non solo negli ospedali, ma anche nei territori la capacità di rispondere ai bisogni sanitari della popolazione.

Tenendo anche conto che si è aperta una discussione, non facile, sull’attribuzione delle competenze in sanità, tra il livello nazionale e regionale, che non può però far arretrare, di un millimetro, i sistemi regionali che hanno saputo meglio rispondere ai problemi da Coronavirus.

Abbiamo sempre evidenziato le grandi “disuguaglianze” ancora esistenti nel nostro Paese; ora la vicenda Coronavirus, ha certamente aumentato numericamente queste disuguaglianze ed è un serissimo problema sociale. Al confronto con gli altri Paesi dell’Ocse, siamo quello con la distribuzione del reddito più ineguale, dopo Messico, Brasile, Stati Uniti d’America e Gran Bretagna. Siamo anche un paese con una elevata ed intollerabile evasione fiscale.

Ce lo dicono le file ai Monti dei pegni, il grandissimo numero di persone che si rivolgono alle Caritas, il ricorso ai familiari più adulti (i nonni) alle mense di vario tipo, alle organizzazioni che raccolgono viveri per i più poveri.

A questa schiera, di vecchi e nuovi poveri, si aggiungono tutti coloro che, non potendo lavorare, non hanno reddito o coloro che hanno perso il lavoro, che forse non troveranno più in tempi accettabili.

Tutti questi hanno prospettive di vita davvero difficili.

Un altro tema che questa pandemia ha evidenziato riguarda le “diseguaglianze digitali” degli anziani.

E’ certamente un tema che dovremo affrontare con maggior impegno, poiché la prospettiva, a cominciare dalla fruibilità dei servizi sociali e sanitari è questa. Non possiamo chiedere investimenti in telemedicina e non avere gli strumenti per utilizzarne appieno le potenzialità.

Care pensionate e pensionati

Come è evidente sono tanti i temi sui quali la nostra CNA Pensionati Nazionale, Regionale e Territoriale è chiamata nei prossimi mesi a riflettere e a proporre soluzioni.

Pensiamo che dalla capacità di proposta, su questi problemi, si misuri, anche in futuro, la cifra del nostro rapporto con gli interlocutori sociali ed Istituzionali.

Per essere molto chiaro, la CNA Associazione e la CNA Pensionati, a tutti i livelli, sarà ancora un “sistema” forte e credibile se saprà discutere di questi grandi temi, della nostra economia e della nostra società.

E’ una questione che riguarda tutta la nostra Associazione, anche nella prospettiva del rinnovo dei suoi gruppi dirigenti, che oggi e ancor più domani dovranno fare i conti con questi grandi cambiamenti.

All’interno delle iniziative che abbiamo aggiornato, rispetto alle Linee strategiche approvate in Assemblea regionale a fine 2019, dovremo collocare una nostra riflessione sui temi che abbiamo evidenziato e proposto sopra.

Infine lasciateci ringraziare tutti coloro che hanno voluto rispondere alle nostre lettere, condividendone i contenuti e proponendo ulteriori riflessioni importanti. Grazie

Rivolgiamo a tutti voi un saluto cordiale e l’augurio di vederci appena sarà possibile con l’auspicio che stiate sempre in salute.

Maria Francesca Picchio,  Segretario Regionale CNA Pensionati Emilia Romagna
Salvatore Cavini,  Presidente Regionale CNA Pensionati Emilia Romagna