Firma la petizione

A seguito del ricorso depositato da CNA da parte di 64 imprese associate – tra cui 6 imprenditori dell’Emilia-Romagna, appartenenti ai settori impianti, legno ed arredamento – che hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione Europea e all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato affinché venga accertata l’illegittimità del provvedimento varato dal Parlamento (art. 10 della L. 58/2019, meglio conosciuto come DL Crescita) per violazione del diritto comunitario e nazionale della concorrenza, abbiamo lanciato un appello online sulla piattaforma change.org rivolto a deputati e senatori per ottenere dal Parlamento l’abrogazione dell’art. 10.

“Bisogna contare sino a 10” è il titolo dell’appello che ripercorre la “storia” del provvedimento, evidenziando le incongruenze ed i gravi effetti che sta già avendo sull’intero settore della riqualificazione energetica.

La petizione inoltre ricorda i ricorsi all’Antitrust ed alla Commissione europea che 64 imprese associate alla CNA hanno presentato e sottolinea infine come questo provvedimento abbia relegato le piccole imprese del settore ad essere il vaso di coccio tra i due vasi di ferro costituiti dai clienti, che pretendono lo sconto minacciando di rivolgersi ad altri qualora non dovessero ottenerlo, e dai fornitori che, addirittura in sede di preventivo, specificano che non accetteranno alcuna cessione di crediti fiscali.

Il tutto, a vantaggio di chi ha rilevanti crediti di imposta da compensare; le multiutility e gli ex monopolisti del settore dell’energia che sembrano essere gli unici beneficiari reali di quanto disposto dall’art. 10.

L’appello si conclude con una esplicita richiesta ai parlamentari affinché si attivino per abrogare un provvedimento che non porterà alcun tipo di crescita, ma che consegnerà un intero settore, o quel che ne resterà, nelle mani di pochi grandi operatori economici.

Chiediamo a tutti gli imprenditori di firmare la petizione online per dare più forza alla nostra azione di contrasto ai nefasti effetti dell’articolo 10.

Per firmare la petizione: clicca qui