Si tratta di un settore tra i più colpiti, fermo dall’inizio della pandemia. Serve un calendario per la riapertura, l’adozione di protocolli per la sicurezza, ristori con l’aumento dei fondi previsti: queste le richieste per rilanciare il comparto

Il Decreto Riaperture non riporta alcuna indicazione per la ripartenza delle attività, collegate alla realizzazione di cerimonie civili e religiose, con un ulteriore gravissimo pregiudizio per le imprese. L’intero comparto delle aziende della ristorazione di catering e banqueting, così come della relativa lunga filiera (composta da organizzatori di eventi, wedding planner, location, imprese di trasformazione alimentare, noleggiatori, service, intrattenimento, fotografi e film maker, fioristi, estetisti, acconciatori, confezionamento di abiti da sposa, etc) è rimasto fuori dal decreto varato dal governo per le riaperture in zona gialla. Si tratta di un settore che conta oltre 50mila operatori economici e che dà lavoro a 500mila lavoratrici, lavoratori e professionisti in diverse categorie fermo ormai da mesi.

Per questo oggi, 26 aprile 2021, in tutte le Piazze dei capoluoghi di Regione contemporaneamente, le diverse associazioni della filiera delle cerimonie si sono unite per manifestare ed ottenere l’attenzione delle istituzioni. La richiesta univoca è quella di avere una data certa di ripartenza per il settore. A Bologna la manifestazione si è svolta dalle 12 alle 14 in Piazza Aldo Moro sotto il Palazzo della Regione a cui hanno partecipato CNA Emilia Romagna, CNA Bologna, a fianco di molte altre associazioni del settore cerimonie come Unanime (Unione nazionale associazioni matrimoni ed eventi), di cui fanno parte circa 15 associazioni di categoria, comprese Federmep (Federmatrimoni ed eventi privati) e Assoeventi di Confindustria, oltre a Feu (Filiera eventi unita), in collaborazione con ‘Insieme per il WEDDING’

Il portavoce regionale HO.RE.CA di CNA Emilia Romagna Michele Cocchi nel discorso di presentazione ha ringraziato tutte le associazioni e organizzazioni presenti per essersi unite a livello nazionale e in ogni regione con l’intento di fare una proposta chiara al governo: “il Decreto Riaperture ha indicato una data di ripartenza per diversi settori, ma non riporta alcuna indicazione per le attività della filiera del wedding e cerimonie, che più di tutti ha bisogno di date certe che consentano una programmazione. Il decreto è emendabile, quindi è necessario agire subito per ottenere la giusta attenzione”. Cocchi continua con un ringraziamento verso la Regione Emilia-Romagna: “La Regione ha sempre dato grande sostegno alle nostre imprese, attraverso il dialogo costante in questi mesi con CNA Emilia Romagna e le altre organizzazioni regionali.  Purtroppo questo non ha dato ancora il risultato sperato, chiediamo quindi un ulteriore sostegno alla Regione affinché possa portare le nostre proposte al Governo. L’idea condivisa al tavolo regionale è quella di poter prevedere già dal prossimo Decreto una netta separazione tra feste private e eventi organizzati/cerimonie, che vengono erroneamente accomunate nelle disposizioni vigenti. Questa separazione consentirebbe di considerare correttamente i ricevimenti a seguito delle cerimonie come attività organizzate da una o varie aziende che hanno tutti i requisiti, che gestiscono l’evento e che applicano gli specifici protocolli garantendo la sicurezza delle persone invitate e dei dipendenti”.

La referente mestieri agroalimentare di CNA Emilia Romagna Claudia Ramiri aggiunge: “I criteri e le condizioni imposte dal Decreto Riaperture per i servizi di ristorazione devono essere rivisti, il provvedimento prevede infatti la riapertura da lunedì 26 aprile per il consumo al tavolo (esclusivamente in zona gialla), ma solo all’aperto e fino alle ore 22. Soltanto dal 1° giugno sarà possibile svolgere attività al chiuso, ma con l’incomprensibile limitazione delle ore 18 . Inoltre una ulteriore limitazione è quella esplicitata nell’ultima Circolare del Ministero dell’interno, esplicativa del Decreto Riaperture, in cui si prevede che il consumo al banco in fascia gialla sia possibile solo in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”.

Al termine della manifestazione i rappresentanti delle principali organizzazioni sono state ricevute dal Presidente Stefano Bonaccini, che ha ascoltato con attenzione le proposte già espresse e che ha assicurato porterà all’attenzione del Governo: “Parliamo di un settore tra i più colpiti – sottolinea – al quale servono certezze sui tempi della ripresa, con l’indicazione di una data possibile, così come è stato fatto per molte altre attività nel Decreto Riaperture. Per poter organizzare eventi serve tempo, si coinvolgono imprese e famiglie. Auspico che si possa dare loro una prospettiva chiara, la più ravvicinata possibile, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia e sulla base di protocolli che siamo pronti come Regione a rafforzare, se dovesse servire. Per quanto ci riguarda, stiamo valutando anche la possibilità di ristori regionali. Certo è che il tavolo di confronto in Regione resta aperto, pronti a fare tutto ciò che serva per la ripartenza del settore”.