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Chiuso il Comune di Medicina (BO): dalla mezzanotte passata non è più possibile uscire dal capoluogo Medicina e dalla frazione di Ganzanigo

Nei numeri la crescita anomala del contagio, necessario arginarlo a tutela dei residenti, del comprensorio imolese e della Città metropolitana di Bologna, area vasta da 1 milione di persone

Ordinanza del presidente della Regione d’accordo con Governo, Prefetto di Bologna, sindaco della Città metropolitana e d’intesa col sindaco di Medicina: possono entrare i soli residenti ancora fuori dall’area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali. La gravità della situazione nei dati comunicati alla Regione dal Dg della Ausl di Imola e dall’Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Bologna: “Grave e rapida progressione nei pazienti ed elevata diffusibilità”. Bonaccini: “Atto fra i più sofferti, ai cittadini di Med icina dico che non siete soli, ne usciremo insieme”

Dalla mezzanotte scorsa, non è più possibile uscire dal capoluogo Medicina e dalla frazione di Ganzanigo, nel comune bolognese dove ormai da giorni si registra una crescita anomala del contagio da Coronavirus. Una misura straordinaria che sarà in vigore fino al prossimo 3 aprile, dettata dalle indicazioni medico-scientifiche e necessaria per arginare la diffusione del virus, a tutela dei cittadini del Comune di Medicina, del comprensorio imolese e della Città metropolitana di Bologna, che conta un milione di persone.

E’ quanto sancisce l’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella serata di ieri, d’accordo con il Governo e il Prefetto di Bologna, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna e d’intesa con il sindaco del Comune di Medicina.

Possono entrare i soli residenti ancora fuori dall’area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali. Si tratta di alcuni servizi comunali e di quelli assistenziali e residenziali per le persone non autosufficienti, di farmacie e alimentari. Al di fuori di questi, tutte le attività commerciali, produttive e di servizio di Medicina e Ganzanigo sono chiuse.

L’estrema criticità della situazione di Medicina è nei numeri inviati in Regione dal Direttore generale dell’Azienda USL di Imola e dall’Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Bologna in una comunicazione di soli due giorni fa. Nel territorio del comune di Medicina e nella frazione di Ganzanigo erano presenti 54 casi accertati di Coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati. Nella nota, si sottolinea poi come il fenotipo di malattia riscontrato nei pazienti sia contraddistinto “oltre che da una grave e rapida progressione, anche da un’elevata diffusibilità correlata all’alto burden microbico”. Si aggiunge il rischio di rapida diffusione del Covid 19 nel contesto dell’area del comune di Medicina, della conseguente estensione alle aree limitrofe e, potenzialmente, all’intera area metropolitana bolognese, ad alta densità di popolazione.

“È uno degli atti più sofferti che io abbia assunto da presidente della Regione- afferma Bonaccini– ma le informazioni e le indicazioni che ho raccolto dai tecnici non mi hanno permesso altra scelta. E’ infatti doveroso fermare in tutti i modi l’ulteriore diffusione del virus, che già così duramente sta colpendo anche l’Emilia-Romagna. Da diversi giorni il numero dei contagi e dei decessi a Medicina registra una crescita tale da richiedere un intervento drastico per arginare il contagio, a tutela dei residenti dello stesso Comune e di un’area vasta come quella metropolitana di Bologna. Pur col cuore pesante, ritengo di aver agito per il bene comune, col supporto delle indicazioni mediche e scientifiche necessarie, dopo aver riunito l’unità di crisi regionale. Siamo al fianco del sindaco Matteo Montanari e di tutti i cittadini di Medicina- chiude il presidente della Regione- e da oggi lo saremo ancora di più, non facendo mancare loro nulla. Ma soprattutto facendogli capire chiaramente una cosa: non siete soli, la vostra battaglia è la nostra e ne usciremo insieme”.

L’ordinanza

Nel dettaglio, l’atto stabilisce i seguenti provvedimenti:

TESTO INTEGRALE ordinanza 15 marzo 2020 – decreto 36_2020 firmata dal presidente della Regione, con l’area interessata dal provvedimento.

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