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Emergenza Coronavirus: le nostre proposte alla Regione

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Il Coronavirus rappresenta un rischio senza precedenti per l’economia mondiale. Lo afferma l’OCSE nel suo Interim Economic Outlook, nel quale taglia di mezzo punto percentuale le stime sulla crescita mondiale nel 2020 rispetto a quanto aveva previsto lo scorso novembre. Il PIL globale quest’anno crescerà del 2,4% contro il 2,9% del 2019. Per l’economia italiana, invece, la previsione è di una crescita zero, con un taglio dello 0,4% rispetto alle stime autunnali.

CNA Emilia Romagna, apprezzando la tempestività mostrata sia dal Governo che dalla Regione Emilia-Romagna nell’affrontare l’emergenza, ritiene urgente procedere rapidamente nella definizione di un piano d’azione straordinario con misure rivolte alle piccole imprese finalizzato ad imprimere una scossa all’economia dei nostri territori, in sofferenza da troppo tempo.

Secondo una simulazione di Cerved Rating Agency il 10% delle imprese italiane rischia il default se l’emergenza Coronavirus non si fermerà entro l’anno. L’emergenza epidemiologica sta generando effetti molto negativi su interi settori e filiere su scala nazionale ed internazionale che richiedono immediate misure di sostegno e di ristoro dei danni. Registriamo un blocco pressoché totale nel settore privato del trasporto persone, gravi difficoltà nel trasporto merci, blocco nel turismo e del suo indotto, nei servizi di allestimento fieristico e di organizzazione eventi e difficoltà trasversali a tutti i settori principali della manifattura e dei servizi in Emilia-Romagna.

In particolare per quanto riguarda la manifattura si stanno già subendo i cali degli ordinativi provenienti dalla Cina e dai paesi esteri più colpiti, e forti ritardi nella produzione interna delle nostre imprese, spesso in attesa di semilavorati provenienti dalle regioni cinesi, mentre ci sono rallentamenti negli approvvigionamenti di materie prime e semilavorati.

Per quanto riguarda i servizi alle persone, in particolare quelli che prevedono strettissimo contatto, ad esempio i mestieri legati all’estetica e all’acconciatura, i provvedimenti restrittivi della prossemica generano una forte flessione della domanda. Lo stesso vale per i servizi di ristorazione e somministrazione, con conseguenze per la filiera alimentare interessata.
Questa situazione genera un indotto importante che impone alle nostre economie territoriali conseguenti fermi e rallentamenti.

La gestione di questa emergenza richiede risposte non convenzionali.

In linea di principio riteniamo necessario estendere alcune agevolazioni previste per le zone rosse anche per altri territori e settori maggiormente colpiti.

Proposte:

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