Il 15 ottobre è una data importante per chi svolge un’attività lavorativa: in base al Decreto-legge n.127 del 21 settembre 2021 è fatto obbligo a chiunque svolga un’attività lavorativa, ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro, di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde COVID-19 (green pass).
Tale disposizione si applica a tutti i coloro che a qualsiasi titolo svolgono la propria attività lavorativa, di formazione, sulla base di contratti esterni, o di volontariato.
Nel mondo associativo non profit, le casistiche però sono variegate:
- esistono associazioni che nella propria organizzazione hanno “lavoratori” (dipendenti, collaboratori, contratti con professionisti, ecc…);
- associazioni che svolgono la propria attività solo con il volontariato;
- esistono poi Enti che si trovano in entrambe le situazioni.
Non vi è dubbio che nel primo e nel terzo caso l’Ente dovrà, dal 15 ottobre, applicare le regole del D.L. 127 in merito ai “luoghi di lavoro” (per queste regole rimandiamo al video e alla newsletter – qui).
Nel secondo caso (solo volontari) e considerato il fatto che non si possa parlare di luoghi di lavoro, l’Ente, in relazione alle attività svolte, potrà continuare ad applicare solo le regole già in vigore dal 6 agosto 2021.
Tali regole sono state dettate dal D.L. 105 del 23 luglio, che aveva già disposto l’obbligo di esibire il green pass (tra gli altri settori come la ristorazione, musei, ecc..) anche ai centri culturali, ricreativi, sportivi, per lo svolgimento delle attività al chiuso.
Tutti coloro che entrano nell’impianto sportivo al chiuso, nel circolo, nel teatro, nella sala, devono essere in possesso del green pass.
Come considerare i “collaboratori sportivi” che non si considerano “lavoratori” ai fini fiscali e giuslavoristici?
Si ritiene che essi possano essere considerati “volontari “in luoghi di lavoro, e comunque ricordiamo che essi sono obbligati ad avere il green pass già dal 6 agosto 2021, per entrare nell’impianto sportivo o palestra se al chiuso.
Come noto, la “razio” di tutte le norme che in questi lunghi mesi ha ispirato il legislatore è quella della tutela della salute di tutti i cittadini; pertanto anche in presenza di norme alquanto lacunose e incomplete, miriamo ad usare il buon senso.