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Perché l’imprenditoria deve parlare (anche) al femminile

Accade che alle volte, alcuni uomini e alcune donne, non si trovino a proprio agio a parlare di questioni di genere e diseguaglianza di genere sui temi dell’imprenditoria, perché spesso il pensiero è che l’economia, il mercato, lo sviluppo ma anche il  concetto stesso di impresa siano neutri, e che quindi si tratti di argomenti che non possano essere considerati e analizzati in base al genere di chi ne esprime la governance.  Ma a noi piace ricordare che l’economia capitalistica, quella in cui siamo profondamente immersi,  basa i propri scenari, i propri modelli econometrici, le proprie previsioni – di investimento, di acquisto, di vendita, di rischio ecc. – sui comportamenti delle persone siano essi considerati in logica individuale o come sistema collettivo, o su entrambi messi in relazione.

Negli ultimi dieci anni, quelli per intenderci in cui abbiamo attraversato tra le più pesanti crisi economiche mondiali e non ultima quella pandemica ancora in corso, l’imprenditoria femminile è cresciuta di 63.000 unità rispetto ad una diminuzione di 31.000 unità di quella maschile. Se guardiamo invece del mercato del lavoro nel 2020 il tasso di occupazione femminile si assestava al 52,1% (il secondo più basso della Unione Europea) contro il 71,8% (dati Centro studi CNA).

Volendo quindi anche fare lo sforzo di basarci sui soli dati, e quindi non addentrandoci in una lettura di  genere che pur sosteniamo, risulta evidente che anche in economia non possiamo prescindere dal considerare il ruolo delle donne. Dobbiamo al contrario prendere atto esse hanno un ruolo fondamentale nella struttura economica e produttiva del paese, che è irrinunciabile e alla base della stessa effettività e possibilità di crescita del PIL che tutti auspichiamo.

Il tema su cui ci interroghiamo è se le donne abbiano o meno le condizioni per esprimere le proprie piene capacità nel contesto sociale e produttivo per contribuire alla crescita economica del nostro Paese.  In base ai dati, che esprimono ampi margini di potenziale, CNA Impresa Donna ritiene che la risposta sia  non ancora ed è per questo percorriamo alcuni filoni di lavoro:

Poi per noi rimangono sempre importanti il dialogo e l’approfondimento tra noi e tra noi e il mondo esterno, perché promuoviamo una visione plurale e una crescita imprenditoriale che passa attraverso la contaminazione del pensiero e dei punti di vista. Per questo, in occasione dell’8 marzo 2022, CNA Impresa Donna Emilia-Romagna lancia il Forum “Non solo mimose” con quattro gruppi di discussione sui temi che ci stanno più a cuore:

In ogni territorio poi, si susseguono tantissime iniziative dedicate alla Giornata Internazionale delle Donne 2022: basta solo cercare sul web e rimarrete colpiti dalla varietà completezza e qualità della nostra azione territoriale a favore dell’imprenditoria femminile.

Per ogni informazione: cid@cnaemiliaromagna.it

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