Sillato e Neri, CNA Ravenna: “stagione difficile, è importate sostenere l’innovazione di tutto il settore ricettivo imprenditoriale, anche l’extra alberghiero”

Si parla sempre più spesso – nel dibattito pubblico e sui media – di quella che, in maniera generica, viene definita “ricettività extra-alberghiera”. L’impressione è che, in molti casi, non si conosca a sufficienza l’argomento in discussione. Per questo è importante partire dalle definizioni normative di extra-alberghiero inteso “come quelle strutture che offrono servizi di alloggio al pubblico e possono essere case, camere, appartamenti, B&B, resort, case vacanza, ostelli e anche strutture ricettive all’aperto quali campeggi, villaggi turistici e parchi vacanza”. In genere in grande maggioranza si tratta di attività imprenditoriali, ad eccezione dei B&B e di alcune casistiche tra gli appartamenti.

Nel 2022 in Emilia-Romagna il 37,3% dei posti letto dichiarati era inserito in strutture extra-alberghiere, nelle loro diverse tipologie, senza contare, ovviamente, il mercato sommerso, purtroppo, ancora rilevante in alcune aree.

La ricettività extra-alberghiera è già chiaramente definita all’interno della legge 16 della Regione Emilia-Romagna. Da anni, come CNA Turismo e Commercio di Ravenna, cerchiamo di contribuire alla qualificazione di questo settore, promuovendo cultura d’impresa, conoscenza normativa, buone pratiche, formando imprenditori e servizi turistici e combattendo duramente l’abusivismo e il sommerso.

Tutto il settore ricettivo (alberghiero ed extra-alberghiero) chiede da tempo maggiore attenzione e controlli per evitare forme di concorrenza sleale. Le imprese, di qualsiasi tipo, devono partire dal rispetto delle regole esistenti e dalla professionalità come elemento centrale della risposta alle richieste del mercato.

CNA si è battuta fin dall’inizio a favore dell’introduzione del CIR (codice identificativo univoco) che può contribuire a mettere ordine rendendo più facili i controlli. La Regione Emilia-Romagna ha fatto molto bene a predisporlo, con un sistema funzionale ben integrato con quello nazionale.

“Pensiamo sia anacronistica una sorta di “distinzione di valore” tra ricettività alberghiera ed extra-alberghiera – dichiarano Laura Sillato e Anna Neri componenti ravennati del Consiglio Regionale del Raggruppamento d’Interesse CNA Turismo e Commercio” – si tratta semplicemente di differenti tipologie di ricettività la cui esistenza e crescita è pienamente compatibile. Il successo di mercato dell’extra-alberghiero – che in alcune aree è l’unica forma di ricettività possibile (basti pensare ad alcune città d’arte della Provincia di Ravenna o alle aree dell’entroterra) – va incontro ad una domanda turistica moderna, che ama poter scegliere e valuta una località anche sulla base dell’offerta presente. Come CNA Turismo e Commercio Ravenna riteniamo, quindi, che tutte le imprese che si occupano di ricettività turistica in forma imprenditoriale vadano sostenute – specie in un momento difficile come questa stagione estiva – nel loro percorso di innovazione, professionalizzazione e rinnovamento: il comune nemico sono gli affitti in nero, la scarsa qualità di molte strutture, l’assenza di certe tipologie d’offerta in alcune località, il dilettantismo e l’improvvisazione del sommerso senza qualità.  Per queste ragioni – concludono Sillato e Neri – auspichiamo che la Regione Emilia-Romagna includa nei prossimi bandi di sostegno tutte le imprese di ricettività extra-alberghiere in regola con le norme esistenti”.