In 10 anni +13% di imprese automotive e +19% di addetti nella logistica, protagoniste le micro imprese. Il Presidente Cavini: “Artigiani e piccole imprese ancora una volta si confermano cruciali per la crescite dei nostri territori”

Il ruolo delle micro e piccole imprese emiliano-romagnole si conferma centrale nelle filiere dell’automotive e della logistica, per un totale di 27.561 imprese che occupano 143.331 addetti. Positivo lo stato di salute delle aziende che operano all’interno della filiera dei motori che, negli ultimi dieci anni, sono aumentate del 13%. Nella logistica, invece, si è registrato un significativo aumento dell’occupazione con il +19% degli addetti impiegati rispetto a dieci anni fa. Questi sono alcuni dei dati emersi della ricerca commissionata dalle CNA di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e realizzata dal Centro Studi Sintesi e presentata a Milano in occasione del convegno “Il triangolo della competitività: Automotive e Logistica tra Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna”. Tre regioni che, in questi settori, realizzano il 41,2% del prodotto interno lordo, quasi il 53% delle esportazioni e il 37,1% dell’occupazione.

L’Emilia-Romagna è la terza regione europea, dietro a Fiandre e Lombardia, che nel periodo post pandemia ha fatto registrare una crescita maggiore (+4,7%).

Nel settore automotive, al 2023, sono 13.860 le imprese in Emilia-Romagna (2,8% delle imprese totali regionali) che occupano 56.792 addetti. Di queste, l’84,4% sono micro imprese. In totale, in dieci anni si registra una crescita del numero delle imprese operanti della filiera automotive del 9%.

Sul fronte della logistica, nonostante una flessione del numero di imprese negli ultimi dieci anni pari al -12% al 2023, le aziende operanti in filiera sono 13.701 e occupano 86.539 addetti. Dallo studio si evince come la distribuzione si divida principalmente in due segmenti: il 68% sono aziende attive nei trasporti, mentre il 32% nei servizi a supporto. La logistica emiliano-romagnola impatta sul PIL regionale per il 3,8% producendo valore per 13 miliardi di euro.

“Il ruolo di CNA è quello di accompagnare le imprese per raggiungere gli obiettivi ambientali. La riduzione delle emissioni e la sostenibilità ambientale sono obiettivi pienamente condivisi e da perseguire. Allo stesso tempo è necessario tutelare le filiere e avere rispetto per i nostri lavoratori e lavoratrici che sono più di 150 mila in questi settori. E il dovere della nostra opera di rappresentanza deve essere anche quello di tutelare il lavoro e il benessere delle loro famiglie”, dichiara il presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini.

L’automotive, la meccanica, per noi è cuore della manifattura, Dna dell’Emilia-Romagna. Ma serve una politica industriale che raccolga le istanze della transizione ecologica. La nostra battaglia, infatti, è arrivare agli obiettivi sulla neutralità carbonica. Il tema dell’elettrico è una sfida decisiva: è un bene che Ferrari investa in questa direzione perché il suo messaggio diventa globale. Ma bisogna portarci le filiere per intero e bisogna farlo in modo strategico altrimenti c’è il rischio di fare pagare la transizione ecologica a chi lavora e a chi produce. Non può certamente essere così”, sottolinea il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi.

Importantissimo è saper trattenere i giovani talenti nei territori. Dobbiamo correre veloci nella trasformazione delle competenze dei nostri lavoratori e lavoratrici. E dobbiamo fare cultura in modo che ci siano le condizioni per crescere e formarsi”, conclude il presidente regionale Cavini.