Il recente evento tragico che ha portato alla morte di Giulia Cecchettin uccisa dall’ex partner Filippo Turetta da cui era stata rapita nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre ha scosso profondamente la comunità.

Un’altra vita interrotta a causa della violenza di genere, una vicenda si colloca in un contesto allarmante: in Italia è in crescita il numero delle donne che vengono uccise in famiglia. I dati che sono stati diffusi lo scorso 2 ottobre dal Ministero degli Interni, purtroppo già da aggiornare, contavano nel periodo dal 1 gennaio al 1 ottobre ben 90 vittime donne (contro gli 85 dello stesso periodo del 2022), di cui 75 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste sono 47 ad aver trovato la morte per mano del partner/ex partner.

Una statistica che sconvolge ancor di più se consideriamo che si tratta di una morte ogni quattro giorni.

Il presidente di CNA Emilia-Romagna, Paolo Cavini, ha espresso la sua indignazione e determinazione nel fermare questa strage senza fine. “Basta! È l’ennesimo episodio vergognoso, inaccettabile, orribile. Una società civile può e deve interrogarsi su quanto accade. Noi uomini non possiamo restare in silenzio e abbiamo il dovere con forza impegnarci a fermare questa strage,” ha affermato, evidenziando l’urgenza di un’immediata azione collettiva per porre fine a questa tragedia che si ripete ciclicamente.

Allo stesso modo, la presidente regionale di CNA Impresa Donna, Paola Ligabue, ha sottolineato la necessità di un cambiamento culturale radicale per affrontare questa piaga. “L’ennesimo femminicidio che ha colpito una giovane donna alla vigilia della giornata contro la violenza di genere è un atto estremo che condanniamo fermamente. Ricordiamo Giulia e facciamo sì che nessuna donna venga più dimenticata,” ha dichiarato, enfatizzando il dovere di mantenere viva la memoria delle vittime e l’impegno costante nella lotta contro la violenza di genere.

Cavini e Ligabue promuovono un appello unanime a un cambiamento radicale nella mentalità sociale e culturale per porre fine a questa triste realtà. Tuttavia, come sottolineato da entrambi, le parole devono tradursi in azioni concrete. CNA Emilia-Romagna insieme a CNA Impresa Donna sono impegnate attivamente in questo percorso di sensibilizzazione e cambiamento culturale, ma è fondamentale il coinvolgimento dell’intera società e delle istituzioni affinché questa battaglia contro il femminicidio e la violenza di genere sia effettivamente vinta.

“Questo triste episodio non deve essere utile solo per alimentare nuove statistiche, ma auspichiamo possa dare la spinta decisiva verso la concreta attuazione di politiche e di iniziative concrete per garantire la sicurezza e la dignità di ogni donna. L’urgenza di agire è più pressante che mai, poiché ogni giorno che passa potrebbe significare la vita di un’altra persona spezzata da un’onda di violenza che non sembra placarsi” concludono Cavini e Ligabue.