stampa a ruggine

Una storia che riesce a unire, anche solo idealmente, l’India più misteriosa e rituale con la Romagna contadina.

In Romagna, terra di buon cibo, campagna e gente verace, un’antica tradizione artigianale continua a tessere storie fatte di simboli e iconografie tradizionali. L’arte della stampa “a ruggine” romagnola è molto più di una tecnica di stampa su tessuto: è un viaggio nel tempo, una celebrazione della storia e della cultura della nostra regione.

Questa pratica artigianale è intrinsecamente legata alle radici campestri della Romagna, i motivi, i simboli utilizzati sono quelli della vita quotidiana di tutti i giorni. Gli artigiani romagnoli utilizzano ancora stampi di legno incisi per creare disegni che, soprattutto un tempo, narravano o la quotidianità del lavoro nei campi o le tradizioni sacre, e che oggi hanno saputo rinnovarsi senza mai tradire le proprie origini. La gamma cromatica, con il suo distintivo “ruggine,” è un’autentica testimonianza di ingredienti naturali e maestria artigianale. I territori delle province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna ospitano laboratori che ancora oggi producono pezzi unici fatti a mano, preservando un patrimonio culturale da custodire e diffondere.

La Stamperia Braghittoni di Cesenatico

Tra queste botteghe c’è anche quella della Stamperia Braghittoni di Cesenatico che ci ha accompagnato alla scoperta di questa antica tradizione artigiana durante la Fiera del turismo del TTG23 a Rimini. stampa ruggine

«La stampa romagnola ha una tradizione preziosa che ha origine in Oriente in tempi lontani, importata in Europa durante la colonizzazione dell’India e impiegata in Romagna intorno alla metà del Settecento per la copertura dei buoi fatti sfilare durante le celebrazioni liturgiche e le feste religiose», racconta Roberta Braghittoni la titolare della stamperia. Che continua: «La stampa dei tessuti esiste da tempo immemore, forse portato dagli inglesi quando colonizzarono l’India. Qui da noi questa tradizione si sviluppa nelle colline romagnole e oggi siamo sono solo dieci le stamperie rimaste in tutta Italia e che sono collocate proprio in questa zona dell’Emilia-Romagna».

Una storia che riesce a unire, anche solo idealmente, l’India più misteriosa e rituale con la Romagna contadina. È quindi una storia di relazioni, di popoli, di contaminazioni e di casualità. La stessa casualità che ha fatto entrare questa storia e antico sapere nella vita di Roberta. Tutti i giorni, infatti, percorreva la stessa strada per tornare a casa, buttava l’occhio alla vetrina di una bottega di tessuti. Lunedì, martedì, mercoledì, così fino a domenica. La bottega era sempre lì, così come la curiosità per quei tessuti, così decorati, capaci di parlare con lingue misteriose alla fantasia, ricca e verace, di una ragazzina. «Un giorno un ragazzo con i baffi fece entrare me e la mia amica in bottega – racconta Roberta – E ci portò dove lavorava e… si aprì un mondo… ci regalò uno stampo e da quel momento si può dire che non mi sono più fermata». Quel ragazzo con i baffi era Massimo Ferroni e quella bottega era la sua stamperia, in via Fiorentini 55 a Cesenatico, dove tutt’ora si trova la stamperia Braghittoni.

Una tradizione da proteggere

Il procedimento della stampa a ruggine si basa su gesti precisi e sicuri, frutto di esperienza e tradizione tramandata da artigiani ad altri e altre artigiane. A qualcosa di ipnotico, qualcosa di rituale e che ha a che fare con i ritmi antichi della terra, delle stagioni, delle tavole semplici e veraci della gente contadina. Il procedimento consiste nell’impregnare di colore uno stampo di legno realizzato a mano, appoggiarlo sul tessuto facendo attenzione e martellare vigorosamente sulla forma. Questa procedura unica consente di vedere perfettamente il disegno anche sul retro del tessuto, garantendo la sua autenticità.

Per realizzare le decorazioni sul tessuto, sono usati i simboli e gli elementi caratteristici della vita marinara e agreste che diventano protagonisti delle stampe. Galletti, tralci di vite, spighe e rustici boccali si alternano a pesci, balene, delfini e altre creature acquatiche. Un tratto distintivo della stampa romagnola è la sua gamma cromatica, ottenuta con ingredienti naturali. Il colore “ruggine” è il più caratteristico, generato dal ferro dolce, ossidato con aceto di vino e legato con farina di frumento. Altri colori predominanti includono il verde e il blu, ciascuno con la propria storia e significato.

In un mondo frenetico in cui il passato sembra svanire nell’oblio, la stampa “a ruggine” romagnola ci ricorda l’importanza della conservazione delle tradizioni. Un’arte che non conosce confini, che attraversa il tempo e lo spazio.

Photo credits: Roberta Braghittoni