È stato approvato con una delibera della Giunta regionale lo scorso 21 aprile, l’Elenco regionale dei prezzi delle opere pubbliche e di difesa del suolo della Regione Emilia-Romagna per il primo semestre dell’anno 2022.

È stato un lungo lavoro avviato già prima dell’approvazione del “Prezziario 2021” che aveva visto CNA critica rispetto all’inadeguatezza e all’incongruità dei prezzi nella scorsa primavera.
Grazie al gioco di squadra con imprese e consorzi, in sinergia con Confartigianato, CNA ha attivato prontamente una modalità di condivisione delle dinamiche del mercato che ha consentito di raccogliere le informazioni sulle materie prime e sulle lavorazioni fornendo alla Regione tutti gli elementi per migliorare il nuovo prezziario regionale.
Purtroppo, l’attuale situazione del mercato delle materie prime per l’edilizia insieme ai rincari dell’energia, ai ritardi nelle consegne, alla mancanza di materie prime per le lavorazioni non consentono né a CNA né agli imprenditori di dormire sonni tranquilli.

La preoccupazione è alta: c’è il rischio concreto di vedere molte attività fermarsi, anche quelle avviate grazie ai cantieri del Superbonus 110% e agli appalti già in essere. Senza la possibilità di programmare con certezza il lavoro le imprese si fermano, mettendo a rischio tutte le promesse di una robusta ripartenza garantite dal PNRR: edilizia sanitaria, edilizia scolastica, manutenzione straordinaria delle infrastrutture, rigenerazione urbana. Tante possibilità che si rischia di compromettere se i prezzi non verranno adeguati tempestivamente alle dinamiche del mercato.
Il lavoro silenzioso fatto nei mesi scorsi ci ha consentito di risolvere almeno in parte il divario di congruità che il prezziario regionale manifestava ormai da anni. Nel nuovo prezziario avremo certamente un adeguamento della quota di spese generali. Per i lavori di difesa del suolo è prevista una tolleranza sui prezzi del 16% in più o in meno per tenere conto delle diverse realtà provinciali e delle eventuali particolari caratteristiche dei lavori.

Nei prezzi non sono ricompresi gli oneri relativi alla sicurezza, per la loro definizione e stima è stata predisposta un’apposita sezione del prezzario.
Per gli appalti di manutenzione degli immobili esistenti e delle opere di recupero del patrimonio immobiliare i prezzi delle lavorazioni potranno avere un aumento massimo del 10% giustificandone opportunamente gli aumenti stessi.

È un lavoro che non si esaurirà certamente nel mese di aprile, ma saremo sempre attenti a fornire alla Regione elementi nuovi per descrivere la variabilità, purtroppo verso l’alto, dei prezzi delle materie prime. Non ci fermeremo ma rimarremo attenti osservatori del mercato per sostenere le imprese della filiera a cogliere tutte le opportunità che si presenteranno nei prossimi mesi.