Progetto NOTRE

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Vecchiaia, solitudine, diminuzione della natalità. L’Europa si sbianca e, in particolare, l’Italia è uno tra i paesi più vecchi al mondo, secondo solo al Giappone. Interrogarsi su come migliorare la qualità della vita durante la terza e la quarta età, quindi, è una priorità essenziale: per questo CNA Emilia-Romagna, venerdì 23 giugno, ha organizzato il primo stakeholder meeting del progetto europeo NOTRE di cui è partner con la Regione Emilia-Romagna. Il progetto ha l’obiettivo di stimolare il miglioramento delle politiche regionali a sostegno dell’innovazione per la cura degli anziani.  Il progetto prevede un tempo di svolgimento e realizzazione di quattro anni e si concluderà, quindi, nel 2027 ed è cofinanziato dal fondo Interreg Europe.

La tavola rotonda con gli stakeholder

CNA Emilia-Romagna, per l’occasione, ha organizzato e coordinato una tavola rotonda riunendo i principali portatori di interesse del territorio regionale nell’ambito della terza età e dell’innovazione: istituzioni, realtà del terzo settore, centri di sviluppo e ricerca, sanità. Il fine è quello di costituire un ecosistema permanente rivolto allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi altamente digitalizzati a favore dell’assistenza degli anziani.

Presenti alla tavola rotonda la responsabile politiche industriali CNA Emilia-Romagna Marcella Contini, il direttore del Centro Studi Unioncamere Guido Caselli, il responsabile del settore innovazione sostenibile, imprese e filiere produttive della Regione Emilia-Romagna Roberto Ricci Mingani, la funzionaria della Regione Emilia-Romagna Raffaella Gentile, la presidente dell’associazione per la lotta all’ictus cerebrale A.L.I.Ce Daniela Toschi, Caterina Praderio del progetto “Controtempo” per i malati di Parkinson, Irene Sartorelli e Fabio Ferretti della Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto, Francesco Santoro del laboratorio MISTER del Tecnopolo Bologna CNR, Roberta Piccinini e Stefania Gamberini di CNA produzione Emilia-Romagna, Elisa Muratori, CNA comunicazione e terziario Emilia-Romagna, il presidente di CNA pensionati Emilia-Romagna, Salvatore Cavini, la presidente di CNA professioni Emilia-Romagna Paola Scalzotto.

Invecchiamento e nuove opportunità imprenditoriali

Nel prossimo futuro il rischio è quello di una maggiore solitudine, fragilità e mancanza di giovani che facciano fronte alle necessità della popolazione anziana: «In Italia oggi ci sono 178 anziani ogni 100 bambini. Nel 2040, invece, gli anziani saranno 270 ogni 100 bambini», spiega il direttore del Centro Studi di Unioncamere Caselli. Questo invecchiamento della popolazione si traduce, nelle imprese, in un «ricambio generazionale a rischio. Abbiamo analizzato i dati di 106mila imprese artigiane e ben l’11% di queste ha lavoratori con un’età media over 65», continua Caselli.

Nonostante queste criticità, da un’analisi attenta del contesto socio-economico attuale e dei prossimi anni, si vede come ci sono anche delle opportunità che devono essere colte. «Le attività su cui si deve puntare e che sono fortemente in crescita sono quelle figure professionali legate al mondo del digitale, della sostenibilità e delle persone», sottolinea il direttore del Centro Studi Unioncamere. Si aprono, quindi, grazie alla rivoluzione digitale anche nuove realtà imprenditoriali tutte da sfruttare. Se è vero che lo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale porteranno alla sostituzione e scomparsa di alcuni lavori, è anche vero – però – che i posti di lavoro a rischio alto nel 2035 sono l’11,9%.

L’impresa e la sostenibilità sociale

«Oggi le imprese devono anche avere impatto positivo sulla società – afferma il responsabile del settore innovazione sostenibile, imprese e filiere produttive della Regione Emilia-Romagna Ricci Mingani – NOTRE è un progetto importante che si inserisce nella strategia dei fondi strutturali europei i cui riflettori sono puntati sulla sostenibilità sociale. A volte le imprese fanno fatica a declinare in progetti concreti la responsabilità sociale», da qui l’impegno della Regione a indirizzare le Pmi nella costruzione di una società più attenta anche alle persone più fragili.

Case History: la fisioterapia a portata di app

Un esempio che riassume la spinta innovativa e la costruzione di una società più equa, cardini del progetto NOTRE e delle politiche europee in generale, e che tiene conto anche dell’obiettivo essenziale del ritorno economico è l’impresa innovativa di Roberta Piccinini vicepresidente nazionale CNA Unione Produzione e portavoce nazionale della meccanica. mHealth Technologies, infatti, si occupa di soluzioni di monitoraggio, valutazione e riabilitazione fisica attraverso l’uso di sensori da fare indossare al paziente tramite app del cellulare. Nata come start-up nel luglio 2014 a seguito di ricerche nazionali e internazionali dei disturbi del movimento, come il morbo di Parkinson.

«Abbiamo realizzato un sistema che, installato in uno smartphone, tramite i sensori permette la valutazione, per esempio, della camminata, della postura, ecc. Tutti i parametri raccolti sono poi comunicati al medico per una diagnosi e terapia», spiega l’imprenditrice Piccinini. In pratica, un fisioterapista digitale a disposizione tutte le volte che se ne ha bisogno, con una riduzione dei costi della terapia e, quindi, la possibilità di estendere i tempi di durata del trattamento per lo stesso budget. «Rispondiamo alle esigenze di una popolazione che invecchia e che presenta fragilità, tra cui disabilità motorie. I nostri dispositivi forniscono risultati utili per il medico e un feedback efficace per i pazienti che, così, diventano più coinvolti nella gestione della salute, ricoprendo un ruolo attivo. L’obiettivo ambizioso di mHT è portare l’assistenza sanitaria fuori dall’ospedale e integrarla nella vita delle persone. Negli States sono molto affamati di queste nuove tecnologie e strumenti da utilizzare nella cura delle persone. In Italia è molto più difficile, ma credo che le imprese debbano puntare a all’innovazione a 360°», conclude Piccinini.

 

La presidente dell’associazione per la lotta all’ictus cerebrale A.L.I.Ce Daniela Toschi sottolinea la necessità di lavorare a stretto contatto e in sinergia perché dalle difficoltà possono nascere delle opportunità. Proprio questo è lo spirito del progetto NOTRE. CNA, Regione Emilia-Romagna, imprese e realtà del terzo settore possono, unendo le forze, raggiungere l’ambizioso obiettivo di una società più giusta dove welfare, cultura e innovazione imprenditoriale siano potenzialità espresse al massimo livello.