Superbonus

Si avvicina la scadenza del 31 dicembre per il Superbonus, con il passaggio dell’aliquota al 70%, mettendo così davvero a rischio molti cantieri che ancora devono terminare il lavoro, a questo si aggiunge la mancata proroga da parte del Governo della misura del 110%. La Regione Emilia-Romagna, nell’incontro di oggi pomeriggio, ha deciso di aprire il dialogo con le associazioni edilizie per cercare le soluzioni per acquistare i crediti incagliati attraverso le società partecipate.

Secondo CNA questa è, finalmente, una scelta che può dare un po’ di respiro a tante imprese edilizie che sono ora appese al filo. Si corre il rischio, infatti, se non si trovano gli accordi per l’acquisto dei crediti incagliati, di mettere in pericolo molti cantieri e ciò avrebbe conseguenze molto negative sull’economia e sull’occupazione. Con un effetto a cascata che, in un periodo economicamente e geo-politicamente complicato come questo, aggiunge incertezza ad altra incertezza.

Il presidente regionale di CNA Edilizia, Riccardo Roccati, dopo l’incontro in Regione ha commentato così ciò che è emerso nel dialogo con le istituzioni: “Anche la Regione Emilia-Romagna apre il dibattito con le Associazioni di imprese su una legge regionale per procedere tramite le partecipate (ArtER, Lepida e Tper) agli acquisti di crediti bloccati in edilizia, circa 5-6 mld per il nostro territorio. È necessario sostenere le imprese in questo difficile momento in cui si conferma da parte del Governo la mancata proroga del Superbonus 110% in manovra. L’attenzione che questa Giunta regionale vorrà dare alle imprese del comparto aiuterà a mitigare il disastro economico e sociale che ne conseguirà e che si rifletterà non solo sul settore, ma anche sulle famiglie. È necessario sostenerle nel processo di transizione energetica degli edifici responsabili del 40% delle emissioni di CO2. È un segnale di vicinanza a imprese e cittadini”.

CNA Emilia-Romagna chiede di prestare attenzione e cura su come gestire i lavori iniziati proprio grazie al Superbonus e che ora sono bloccati. Fermare tutto e non dare garanzie alle imprese significherebbe anche avere sprecato tempo, energie e risorse in cantieri senza fine. Ora è il momento di evitare il rischio di lasciare opere incomplete nei territori, di affrontare dispute legali e di dover gestire crisi di produzione e occupazionali.

Per questo l’apertura della Regione per l’acquisto dei crediti è un segnale che va nella giusta direzione per aiutare le imprese a portare a termine i lavori e vedere riconosciuto il loro lavoro.