Tra le misure in corso di elaborazione dal Ministero dello Sviluppo Economico in affiancamento al Ministero dell’Economia in preparazione al nuovo Decreto Legge, confermiamo che due riguardano il rafforzamento del Fondo di garanzia per le PMI e la moratoria sulla restituzione dei finanziamenti agevolati.

Altro fronte di cui Mise si sta occupando riguarda gli incentivi. Anche in questo caso si studia una moratoria, da applicare alle rate dei finanziamenti agevolati. L’intervento riguarderebbe misure di ampia diffusione tra le imprese come la Nuova Sabatini, per l’acquisto di beni strumentali, e i vari incentivi per la ricerca e sviluppo.

Per il Fondo di Garanzia PMI si parla di un rifinanziamento nell’ordine di 1,1 miliardi. Dovrebbe essere allargato, probabilmente per un anno, a tutto il territorio nazionale l’intervento che con il Dl 9 del 2 marzo era stato inizialmente pensato per le “zone rosse”. Quindi innanzitutto estensione a tutte le imprese e professionisti della possibilità di accedere gratuitamente al Fondo che garantisce le banche sui finanziamenti concessi. Poi copertura innalzata all’80% per ogni tipo di operazione (90% per controgaranzia dei Confidi). Nel contempo dovrebbe essere cancellata la penale di 300 euro a carico delle banche per ogni operazione di finanziamento garantito che non viene perfezionata.

Altre misure in esame sono: possibile accesso al Fondo senza applicazione del modello di rating, estensione per tutte le varie operazioni anche alle cosiddette mid cap (imprese che hanno tra 250 e 499 dipendenti), possibilità di coprire operazioni di consolidamento effettuate dalla stessa banca creditrice, copertura su rinegoziazione e allungamento di operazioni che non hanno già ottenuto la garanzia. Ieri inoltre si è riunito il Consiglio di gestione del Fondo deliberando la conferma automatica dell’intervento in caso di prolungamento dei finanziamenti garantiti, in questo modo ci si adegua all’estensione della moratoria decisa nei giorni scorsi dall’ABI e dalle Associazioni (l’accordo riguarda i prestiti erogati tra 15 novembre 2019 e il 31 gennaio 2020). In pratica dovrebbe essere confermata, senza valutazione del merito di credito di PMI e professionisti, la garanzia sui finanziamenti per i quali banche e confidi comunicheranno l’estensione temporale della moratoria.

Sempre rispetto agli strumenti a disposizione delle banche per far fronte all’emergenza del coronavirus è di estrema importanza la flessibilità offerta dalla Bce: un gigantesco scudo che potrebbe far sopportare agli istituti bancari italiani 250 miliardi di nuovi crediti deteriorati. Ciò si traduce nell’autorizzazione da parte della vigilanza bancaria all’uso di tutte le riserve di capitale e liquidità che le banche hanno accumulato in questi anni e che sono progettate proprio per resistere a situazioni di stress come quella attuale. In concreto, pertanto, alle banche sarà consentito di usare parte del capitale in portafoglio per far fronte a perdite su crediti che si manifesteranno inevitabilmente, vista la crisi in atto, e per erogare credito a chi ne avrà bisogno.

A livello regionale è confermata la dotazione finanziaria di 10 milioni sulla misura per il sostegno finanziario a tasso zero su liquidità/circolante e investimenti delle imprese. La Regione sta lavorando alla definizione dei criteri definitivi per l’assegnazione delle risorse tramite l’intervento dei fondi di garanzia dei Confidi e degli istituti bancari. Indicativamente tra 10 giorni il bando dovrebbe essere deliberato dalla Giunta.