Piccole imprese, grandi sfide

TrendER

L’andamento della micro e piccola impresa in Emilia-Romagna nel primo semestre 2023, nella rinnovata edizione di TrendER a cura del centro studi di CNA Emilia-Romagna in collaborazione con Istat.

Nei primi sei mesi del 2023 l’economia dell’Emilia-Romagna ha subito un rallentamento. Nel corso del semestre si è manifestata una nuova inversione di tendenza, stavolta di segno negativo dopo quella positiva verificatasi a inizio anno. Infatti, l’incremento tendenziale dei ricavi totali nel secondo trimestre, pari a -3,6 per cento, ribalta il dato positivo del +2,5 per cento del primo trimestre, che aveva fatto seguito alla diminuzione del -3,4 per cento dell’ultimo trimestre dell’anno precedente. Complessivamente, il primo semestre 2023 segna una frenata dei ricavi totali tendenziali pari a -0,6 per cento. La tendenza semestrale delle spese per investimenti e di quelle per consumi conferma il clima poco dinamico di questo periodo. Gli investimenti si attestano su livelli analoghi a quelli del primo semestre 2022, con un lieve incremento pari a +0,7 per cento, ma con una forte contrazione nel secondo trimestre (-20,2 per cento); le spese per consumi registrano una diminuzione semestrale del –10,0 per cento su base tendenziale. Viceversa, le spese per retribuzioni mostrano un aumento tendenziale semestrale pari a +10,4 per cento.

“La situazione economica delineata dalla nostra analisi sulle micro e piccole imprese dell’Emilia-Romagna richiede un impegno tangibile da parte delle istituzioni. Gli indicatori negativi evidenziati nel primo semestre del 2023 richiamano l’urgenza di strategie mirate per rilanciare il nostro settore produttivo regionale che ha già dovuto sopportare una pandemia, la conseguenze di guerre e disordini geopolitici ai confini dell’Europa, l’inflazione, i conseguenti elevati tassi di interesse e, come se non bastasse, la violenta alluvione dello scorso maggio che ha ferito un’area molto vasta della Romagna. È proprio in questo contesto di continua emergenza che riteniamo urgente e indispensabile promuovere politiche capaci di stimolare gli investimenti, incoraggiare l’innovazione e supportare la crescita delle imprese soprattutto in settori chiave come il manifatturiero, i servizi e le costruzioni. È cruciale agire subito per stabilizzare l’economia regionale, garantendo così un ambiente favorevole allo sviluppo imprenditoriale” dichiara il Presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini.

Sul tema interviene anche il Segretario regionale di CNA Diego Benatti, che aggiunge: “Il quadro economico per le micro e piccole imprese dell’Emilia-Romagna delineato dalla rilevazione di TrendER sui dati economici di un campiono di oltre 11 mila imprese rappresentativo dell’universo delle imprese con meno di 20 addetti attive in regione, evidenzia una serie di sfide significative. I dati negativi nei ricavi totali, negli investimenti e nei consumi richiedono un’analisi attenta e strategie precise. È evidente la necessità di rafforzare le politiche di sostegno agli investimenti, migliorare l’efficienza nei settori più colpiti dalle recenti emergenze e adottare iniziative che promuovano la domanda interna e estera. L’accento deve essere posto sull’innovazione e sulla creazione di un ambiente favorevole alle imprese, al fine di promuovere una crescita sostenibile e di contrastare questa fase di rallentamento economico.”

 

L’analisi TrendER nel dettaglio

La situazione di incertezza economica coinvolge tutti e tre i macro-settori, con ricavi totale in flessione tendenziale nel secondo trimestre 2023: -5,5 per cento il manifatturiero, -3,5 i servizi e -1,3 le costruzioni. Su base semestrale, resta lievemente positivo il dato delle costruzioni (+0,9 per cento), diventa nullo quello dei servizi e si conferma negativo quello del manifatturiero (-4,5 per cento).
Entrando nel dettaglio dei risultati del secondo trimestre, nell’ambito del manifatturiero tutti i settori subiscono una flessione. Per gli Alimentari (- 7,5 per cento) si tratta dell’ottavo risultato negativo consecutivo, per l’Altra manifattura (-6,6) del settimo. Riduzioni di più lieve entità interessano anche Meccanica (-5,2 per cento), Tessile-abbigliamento-calzature (-5,1) e Legno-mobile (-3,1).
Per quanto riguarda le costruzioni, il rallentamento nei ricavi totali riguarda in modo diverso quelli dell’Edilizia, la cui flessione si accentua da -3,5 per cento nel primo trimestre a – 5,8 nel secondo, e quelli dell’Impiantistica, ancora in crescita ma passando da +16,0 a +8,4 nel corso dei due trimestri.
Il macro-settore dei servizi mantiene dinamiche positive dei ricavi soltanto nella Riparazione autoveicoli e motocicli (+6,5 per cento nel secondo trimestre come nel primo) e nei Servizi alla persona e alle famiglie (+2,7 per cento nel secondo trimestre dopo +5,9 nel primo). Un’inversione di tendenza negativa riguarda i Servizi di alloggio e ristorazione (-1,0 per cento), dopo otto trimestri di crescita e, inoltre, Trasporti e magazzinaggio (-1,8 per cento dopo il +4,1 del primo trimestre) e gli Altri servizi (-1,5 per cento dopo il +8,0 del trimestre precedente). Commercio all’ingrosso e al dettaglio e Attività immobiliari confermano nel secondo trimestre la dinamica negativa già manifestata nel primo trimestre; nel caso del Commercio, proseguendo una tendenza che risale al secondo trimestre 2022.
Considerando le componenti della dinamica dei ricavi, si conferma anche nel secondo trimestre 2023 la migliore tenuta della domanda interna, che flette del -3,4 per cento, mentre i ricavi esteri diminuiscono del -8,3 per cento. Il divario continua a essere fortemente legato ai risultati del comparto manifatturiero, dove la flessione dei ricavi nazionali è pari a -4,9 per cento, quella dei ricavi esteri a -18,1 per cento. Quanto alla dinamica delle diverse voci di spesa nel secondo trimestre 2023, il già citato dato negativo degli investimenti (-20,2 per cento) è dovuto alla performance negativa delle costruzioni e dei servizi (- 24,5 e – 23,6 per cento), mentre quelli del manifatturiero evidenziano un momento di ripresa (+6,5 per cento). Il decremento delle spese per consumi (-16,0 per cento) è invece generalizzato: esso ammonta a -19,7 per cento nel manifatturiero, a -16,4 per cento nei servizi e a -5,2 per cento nelle costruzioni. All’opposto, la spesa per retribuzioni mostra un incremento tendenziale nel trimestre pari a +8,1 per cento, che riguarda tutti i macro-settori: nell’ordine, le costruzioni (+14,5 per cento), i servizi (+7,9) e il manifatturiero (+5,6).
Il trend negativo del secondo trimestre 2023 interessa in misura diversa tutte le province dell’Emilia-Romagna. Per i ricavi totali questo dato risulta più accentuato a Parma, Ravenna e Forlì-Cesena (rispettivamente, -11,6, -8,1 e -5,4 per cento). Nelle altre province il decremento è modesto e inferiore alla media regionale del -3,6 per cento1. A livello di macro-settore, non vi sono province con crescita dei ricavi nel manifatturiero e nei servizi, tre invece nelle costruzioni: Rimini (+10,1 per cento), Reggio Emilia (+2,8) e Modena (0,7). I dati consolidati per l’intero primo semestre 2023 vedono invece soltanto due province mantenere una dinamica di crescita dei ricavi totali: Ravenna (+1,7 per cento) e Ferrara (+1,1). Le altre province manifestano invece tendenze moderatamente negative, che variano tra il -2,9 per cento di Parma e il -0,1 per cento di Bologna.

Che cos’è TrendER

TrendER è l’Osservatorio del Centro Studi di CNA Emilia-Romagna che, dal 2005, analizza le micro e piccole imprese della regione. La diffusione dei dati avviene a livello settoriale e per singola provincia. La sua validità scientifica è garantita dalla collaborazione con ISTAT che, dagli esordi, collabora all’elaborazione di un’analisi periodica, a cadenza trimestrale.
I principali indicatori socio-economici alla base dell’indagine riguardano: investimenti, costi, fatturato, consumi, occupazione, dinamica delle esportazioni. La più recente analisi presentata in queste pagine comprende i valori relativi al secondo trimestre 2023. Il campione di imprese, pari a 11.113, selezionato tra le aziende con contabilità presso CNA, è rappresentativo dell’universo delle imprese con meno di 20 addetti attive in regione.

Nota: per la provincia di Piacenza, la stima dei ricavi totali non può essere utilizzata per la comparazione territoriale, poiché il campione non copre i seguenti settori: alimentari e bevande, tessile-abbigliamento-calzature, servizi di alloggio e ristorazione, attività immobiliari e, nell’ambito della meccanica, la produzione di macchinari ed apparecchiature industriali e altra meccanica.