fotovoltaico

CNA esprime un forte apprezzamento alle modifiche al PNRR approvate dalla cabina di regia a Palazzo Chigi, in quanto recepiscono alcune proposte presentate dalla Confederazione oltre un anno fa per accelerare la capacità di messa a terra delle risorse rispettando le scadenze del Piano.

Nello specifico il sostegno all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo sfruttando l’enorme potenziale offerto dalle piccole imprese. Oltre a velocizzare la capacità di spesa, la misura offre l’opportunità di accelerare il processo della transizione green attivando ingenti investimenti aggiuntivi da parte delle imprese private producendo uno straordinario effetto leva a beneficio dell’intera economia.

Secondo stime della CNA, infatti, possono essere coinvolte circa 200mila micro e piccole imprese con una nuova potenza installata di quasi 9 GW, senza consumare territorio.

Le piccole e medie imprese possono avere un ruolo strategico nella produzione di energia da fonti rinnovabili, sfruttando lo spazio sui loro tetti per installare impianti fotovoltaici. I capannoni industriali o artigianali, infatti, sull’intero territorio nazionale sfiorano le 800mila unità, che sono per 70% di proprietà delle Pmi. Considerando una dimensione media di circa 500mq a immobile, si può stimare una superficie complessiva di 400 milioni di metri quadri da utilizzare per l’energia solare.

«Anche solo coinvolgendo 200mila imprese si potrebbe ottenere l’equivalente di un terzo di tutta l’energia che attualmente è prodotta dal fotovoltaico in Italia – spiega il presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini – Questa strada non solo è possibile, ma è anche auspicabile». Grazie a questo tipo scelta strategica si ridurrebbe il consumo di suolo, fattore spesso usato come freno all’utilizzo dell’energia solare. Dall’altra parte, si ridurrebbe anche il consumo di gas per la generazione elettrica di circa un miliardo di metri cubi e le emissioni di CO2 di 3,6 milioni di tonnellate con evidenti benefici per l’ambiente. «Senza contare che l’autoproduzione energetica farebbe scendere i consumi e quindi i costi che le piccole imprese devono sostenere. La politica, però, deve fare la sua parte – incalza il presidente regionale di CNA – per esempio istituendo un credito d’imposta fino a un massimo del 50% per le spese sostenute per l’installazione di impianti fotovoltaici».

La strada è ancora lunga prima di raggiungere questi obiettivi, divenuti più urgenti dall’attacco russo dell’Ucraina più di un anno fa, ma grazie ai fondi europei e alla determinazione nel perseguire questa direzione il cambiamento è possibile.