«Fare impresa richiede coinvolgimento, capacità e carisma. Sono i piccoli che fanno cose grandi», così il Cardinale Zuppi all’assemblea di CNA Emilia-Romagna

«Dobbiamo pensare un futuro diverso. È tempo mettere al centro la sostenibilità e la responsabilità sociale delle imprese, sapendo che la ricerca di un nuovo futuro richiede impegno e coraggio». Così il presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini in occasione dell’assemblea di lunedì 3 luglio “Rigenerare il futuro: l’urgenza di andare oltre”. L’assemblea regionale è stata un momento fondamentale per la Confederazione per ripensare a quali sono le direzioni verso cui andare, i binari entro cui strutturare la propria azione di rappresentanza. Oltre al presidente di CNA Emilia-Romagna, sono intervenuti anche la scrittrice, fisica e divulgatrice scientifica Gabriella Greison e il Presidente ASviS Pierluigi Stefanini, l’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro e formazione della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, il Presidente nazionale CNA Dario Costantini e il Presidente CEI S.E. il Cardinale Matteo Maria Zuppi.

Il Presidente Cavini durante il suo intervento
Il Presidente Cavini durante il suo intervento

Necessario il riferimento all’incontro del Patto per il lavoro e per il Clima in mattina: «Al generale Figliuolo abbiamo chiesto di intervenire in modo rapido. Abbiamo un territorio molto danneggiato e dobbiamo renderlo sicuro, perché qui operano circa 130mile imprese, di cui un terzo artigiane, e danno lavoro a oltre 442mila persone», ha ribadito Cavini. I pilastri del cambiamento di CNA sono rivolti alla creazione di una società più giusta: l’impresa deve creare valore per l’intera comunità, il rispetto della dignità delle persone deve essere al centro dell’azione imprenditoriale. E, ancora, «è necessario tutelare il benessere e salute delle persone, attrarre i talenti e le competenze, contribuire alla transazione ecologica e alla rigenerazione urbana, tutelare il pianeta puntando su energie rinnovabili, comunità energetiche e riuso di materie prime».

 

L’orizzonte di valori e di futuro raccontati dal presidente Cavini sono contenuti nel documento presentato durante l’assemblea “Rigenerare il futuro: l’urgenza di andare oltre”. Dieci i punti fondamentali che compongono l’ossatura del cambiamento di CNA:

Dignità del fare impresa.

L’impresa deve avere come obiettivo non solo il profitto, ma anche la responsabilità sociale. Servono, però, certezze e cambiamenti che favoriscano questo obiettivo e di cui le istituzioni devono farsi garanti attraverso la riduzione della tassazione, la semplificazione della burocrazia, la garanzia del diritto e del sistema giustizia.

Dignità del lavoro e della persona.

Tutelare la dignità del lavoro deve essere un obiettivo prioritario, con posti di lavoro di qualità che favoriscano la conciliazione tra vita privata e lavoro, che promuovano la parità di genere, la sicurezza sul lavoro e che contrastino la precarietà lavorativa.

Benessere e salute della persona.

Le imprese devono essere luoghi in cui il rispetto e le relazioni tra le persone sono messi al centro, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo, flessibile e gratificante. Le persone desiderano maggiore flessibi­lità, migliori condizioni economiche, opportunità di crescita pro­fessionale e un ambiente lavorativo più soddisfacente. Le piccole e medie imprese possono essere i luoghi privilegiati dove le persone e le relazioni sono messe in primo piano.

Attrattività dei talenti.

Occorre investire nella formazione, nell’innovazione e nello sviluppo delle competenze per rendere il territorio attrattivo e trattenere i talenti che già ci sono e richiamare quelli che sono all’estero.

Attrattività del saper fare.

È necessario favorire la collaborazione tra imprese, istituzioni, attori del mondo dell’innovazione e organizzazioni per rendere ancora più attrattivo il nostro tessuto imprenditoriale, valorizzando e preservando le tipicità e le competenze uniche che permangono come patrimonio territoriale che dobbiamo salvaguardare.

Luoghi del vivere.

La filiera delle co­struzioni è oggi chiamata a contribuire attivamente alla transizione ecologica e alla rigenerazione urbana, intervenendo sul patrimonio esistente e rendendolo meno impattante sul fronte dei consumi energetici e delle emissioni Insieme a una casa salubre e sicura, la qualità del vivere dipende soprattutto dall’ambiente che la circonda. Da qui deriva un obiettivo prioritario: la necessità di operare per la riqualificazione dei piccoli borghi, così come dei centri storici, al fine di renderli luoghi più vivi­bili e attrattivi per i cittadini. È altresì importante progettare luoghi di aggregazione per favo­rire il senso di comunità e la socialità.

Mobilità sostenibile.

La mobilità sostenibile è un obiettivo politico e sociale imprescindi­bile, in linea con il Green New Deal europeo. L’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, con una riduzione del 90% di gas a effetto serra nei trasporti richiede forme innovative di mobilità che tutelino la salute dei cit­tadini, la sicurezza stradale e l’ambiente. Il ragionamento deve partire necessariamente dalla riqualificazione e ammodernamento dei mezzi pubblici. Il parco automezzi disponibile e attualmente circolante deve essere sostituito da veicoli con un basso impatto ambientale agevolando il ricambio tramite incentivi diretti a cittadini e imprese.

Alleanza europea.

Oggi, nel periodo storico che stiamo attraversando, è più che mai evidente l’importanza di appartenere ad una Europa solida, che risponda alle sfide emergenti. In una fase di profonde trasformazioni economiche e sociali, sia l’UE che gli Stati membri devono impegnarsi per rafforzare l’artigianato e le micro e piccole imprese.

Tutela della crescita.

L’Italia sta vivendo un declino demografico e un crescente invec­chiamento della popolazione. La soluzione immediata è da ricercare nelle politiche per l’im­migrazione. Soltanto regolarizzando gli ingressi in maniera ponderata l’Italia potrà mitigare un impatto altrimenti devastante. Percepire l’immigrazione come una risorsa invece che come una minaccia è importante perché i “nuovi cittadini” contribuiscono all’economia, arricchiscono la cultura, pos­sono colmare le carenze di competenze e sono, o possono diventare, gli imprenditori di domani. Occorre perseguire parallelamente politiche di sostegno economico e fiscale, potenziare la rete del welfare e favorire l’accesso al mercato del lavoro.

Salvezza del pianeta.

Per affrontare la crisi climatica e proteggere l’ambiente, è necessario adottare una serie di misure integrate che includano la promozione di fonti di energia rinnovabile, l’efficienza energetica, lo sviluppo di tecnologie pulite, la sensibilizzazione e l’educazione della società, nonché la garanzia di una governance equa e giusta che tenga conto delle diverse esigenze delle parti interessate. Questo richiederà un impegno a lungo termine da parte dei governi, delle imprese e delle comunità in tutto il mondo.

Il segretario di CNA Emilia-Romagna Fabio Bezzi, il presidente nazionale Dario Costantini e il presidente regionale Paolo Cavini
Il segretario di CNA Emilia-Romagna Fabio Bezzi, il presidente nazionale Dario Costantini e il presidente regionale Paolo Cavini

«La piccola impresa e l’artigianato richiedono coinvolgimento di capacità e di carisma, per dirla in termine teologico – riflette il Cardinale Zuppi – Nelle piccole imprese c’è un coinvolgimento relazionale indispensabile e che manca quando ci si deve confrontare con delle multinazionali. La tentazione di rigenerarsi rubacchiando qualche formula, magari speculativa, non è un piano che sa davvero guardare al futuro. Ci deve essere invece un coinvolgimento personale, se manca è speculazione. La rigenerazione è molto più faticosa che buttare via e riprendere e fare un’altra cosa, ma credo che questo sforzo possa salvare le piccole imprese, perché sono i piccoli che fanno le cose grandi, come i grandi non sanno fare. Quando uno rigenera? Quando c’è passione e creatività».

«Il verbo “rigenerare” coinvolge il nostro sguardo per il futuro e in questa assemblea si parla di “urgenza”. Infatti ci sono dei momenti in cui bisogna fare delle scelte. L’urgenza è quella di costruire. Andare oltre: anche quando non conviene la passione spinge ad andare oltre e accettare le nuove sfide. Il vero rischio, infatti, è restare dove si è».

S.E. Cardinale Matteo Maria Zuppi
S.E. Cardinale Matteo Maria Zuppi

Imprese, istituzioni e comunità in dialogo tra loro

«L’Emilia-Romagna è caratterizzata da una morfologia economica fatta per il 95% da piccole imprese e l’identità di questa regione non è mai stata solo Pil, ma soprattutto il valore aggiunto fatto dalla sua comunità e da una impresa che ha un ruolo sociale. L’impresa, però, ha bisogno di una comunità che sia in grado di prendersi cura delle fragilità e che sia democratica», così l’assessore Vincenzo Colla. «Abbiamo un problema di disuguaglianza e precarietà, abbiamo il problema di un mondo diviso in due, un primo mondo e quello più povero. Purtroppo questa realtà è anche a casa nostra. Invece abbiamo bisogno di una cultura nuova che promuova una società aperta e orizzontale disponibile a capire i cambiamenti e che favorisca la partecipazione democratica». L’assessore Colla ha commentato anche l’incontro con il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per la ricostruzione delle zone alluvionate: «Dobbiamo avere risposte il prima possibile, così come abbiamo bisogno di risorse. Serve qualcuno che si dedichi insieme a noi a trovare soluzioni concrete. Oggi abbiamo consegnato una mappatura, una ricognizione con le opere che sono necessarie», l’obiettivo è quello di stabilire le priorità di esecuzione dei lavori e di intervento per rimettere i territori in sicurezza e fare ripartire le imprese.

La necessità della programmazione sul lungo periodo

Il rapporto tra sistema produttivo, istituzioni e programmazione delle politiche sul lungo periodo lo ha sottolineato il presidente dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile  Pierluigi Stefanini: «I problemi che dobbiamo affrontare, in questo periodo storico, sono molteplici e, purtroppo, le risposte adeguate ad affrontare le crisi arrivano in tempi molto lunghi. Si pensi, per esempio, alla crisi finanziaria del 2008: ancora non ne siamo usciti stabilmente e le prime misure strategiche sono arrivate solo nel 2019. Un altro esempio, ancora, è la sfida della crisi climatica: la prima elaborazione del concetto di sviluppo sostenibile è del 1972 ma solo oggi siamo davanti a un’aumentata consapevolezza del bisogno di tutela dell’ambiente. Per rispondere alle sfide di oggi, quindi, dobbiamo quindi trovare il modo di creare una convergenza di energie e ed essere più veloci ed efficaci. Dobbiamo investire con più forza e determinazione per avere metodi di lavoro che siano in grado di avere obiettivi chiari da raggiungere e misurarne poi l’effettiva realizzazione. Dobbiamo investire, quindi, sulla programmazione. Il nostro sistema produttivo deve affrontare delle questioni nodali e per ognuna di queste questioni ci devono essere delle strategie di programmazione delle istituzioni sul lungo periodo».

Bellezza, fisica e piccole imprese: il monologo di Gabriella Greison

La fisica quantistica e divulgatrice scientifica Greison, definita “la rockstar della fisica” perché ha creato un nuovo filone narrativo con i suoi racconti di fisica romanzata che diventano monologhi teatrali, ha tenuto incollata l’assemblea creando stimolanti connessioni tra fisica quantistica, bellezza e imprese. «Stiamo per vivere la seconda rivoluzione quantistica, la prima l’abbiamo già vissuta ed è quella delle tecnologie che usiamo tutti i giorni per esempio con i nostri cellulari. Tutti saremo investiti, ancora una volta, da nuove tecnologie – racconta la divulgatrice, che continua – Sta nascendo un portone, una costruzione immensa, molto grande, io ne ho seguito i lavori e l’emozione è tanta. Siamo nel cuore dell’Emilia-Romagna, anche il portone è qui. L’imponente portone è qualcosa che non si è mai visto prima, un’opera che vanta la partecipazione di tanti animi vibranti: un connubio unico di scienza e scrittura e sono quindi arrivati politici e cantanti per riuscire a portare a termine questa impresa. Ma anche noi abbiamo contribuito a questo portone, ciascuno di noi. Ora questo portone si spalanca sull’Emilia-Romagna e si chiama futuro: portone è un accesso al cambiamento e il cuore di tutto sono state le piccole e medie imprese».

 

A tirare le fila dell’assemblea il presidente di CNA nazionale Dario Costantini che ha sottolineato l’urgenza di affrontare le più importanti sfide di oggi: «Il calo demografico è un problema stringente nel nostro Paese così come la crisi climatica. Gli imprenditori possono e devono aiutare il loro territorio e molti lo fanno già». Ruolo sociale dell’impresa e relazioni con l’Europa, quindi, al centro delle strategie di CNA: «Abbiamo intensificato il rapporto con l’Europa, CNA è una confederazione fondamentalmente europeista. All’assemblea nazionale a Taormina, infatti, abbiamo firmato un patto dove, con le altre organizzazioni artigianali e PMI, ci impegniamo nella transizione ecologica, nella promozione della formazione e dello sviluppo di nuove competenze, così come nella cooperazione a livello di Unione Europea e nel bacino del Mediterraneo». Necessario il richiamo a prese di posizione nette da parte del Governo italiano a favore delle imprese: «Bisogna ridurre la tassazione sugli imprenditori e prevedere più sostegni, investimenti e aiuti. Il Governo deve cominciare a dare risposte e chiudere qualche cerchio», conclude Costantini.