Osservatorio TrendER. Rapporto congiunturale ed economico dell’Emilia-Romagna – XIX edizione. Notizia in aggiornamento.

Come stanno le piccole imprese in Emilia-Romagna? Nel quarto trimestre 2023 hanno registrato una lieve ripresa dopo due trimestri di flessione. Su base annua, i ricavi totali hanno subito una contrazione nel 2023, con diminuzioni significative negli investimenti e nei consumi. A livello di macro-settore, è il manifatturiero a registrare la maggiore contrazione.

A dirlo è il Rapporto sull’andamento trimestrale della micro e piccola impresa, un’analisi a cura di Istat, sede per l’Emilia-Romagna, per il Centro studi CNA Emilia-Romagna e presentato a BOOM, Knowledge Innovation Hub by Crif, a Bologna.

Nello specifico, secondo l’analisi Istat, nel quarto trimestre 2023, l’andamento tendenziale delle micro e piccole imprese dell’Emilia-Romagna ha registrato una lieve crescita dello 0,6% rispetto ai trimestri precedenti. Su base annua, i ricavi totali nel 2023 hanno registrato una diminuzione del 1,3%, contrariamente all’incremento del 15,3% nel 2021 e del 3,2% nel 2022. La contrazione maggiore, nel 2023, si è vista nel manifatturiero (-4,9%) e questo è un dato preoccupante.

Ha aperto i lavori il Segretario di CNA Emilia-Romagna, Diego Benatti, mentre Marcella Contini, Responsabile del Centro Studi di CNA Emilia-Romagna ha raccontato l’evoluzione di Trender illustrando dati e dinamiche rilevate nei quasi 20 anni di rilevazioni dell’Osservatorio che riguarda un campione che varia ogni trimestre tra le 11.000 e le 14.000 imprese selezionato tra le
aziende con contabilità presso CNA e che è rappresentativo dell’universo delle imprese con meno di 20 addetti attive in regione.

Sono, quindi, intervenuti Roberta Palmieri, Dirigente Istat – Ufficio Territoriale Nord Est, che ha contestualizzato il progetto Trend nel quadro della produzione statistica ufficiale italiana e Marco Ricci di Istat – Servizio Progettazione e integrazione delle statistiche territoriali che ha illustrato approfonditamente gli ultimi risultati dell’Osservatorio regionale Trender. A tracciare gli scenari futuri per la Regione Emilia-Romagna è stato Guido Caselli, Direttore del Centro Studi e Ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna. Mentre a chiudere gli interventi che hanno anticipato la conversazione tra il presidente Cavini e il presidente Bonaccini, è stato Marco Rodolfo Di Tommaso, prof. ordinario di economia applicata dell’Università di Bologna, che ha posto l’attenzione sulla trasformazione degli scenari economici internazionali ed il loro impatto nella nostra regione e verso le piccole imprese.

Paolo Cavini, Presidente di CNA Emilia-Romagna ha ribadito l’importanza di incentivare il passaggio generazionale e la trasmissione delle imprese: “Sono necessari strumenti finanziari adeguati per agevolare tali processi. La continuità aziendale, infatti, è essenziale per la stabilità economica e il progresso della regione. Gli imprenditori continuano a investire nel capitale umano e nella formazione, dimostrando una ferma convinzione nel potenziale delle risorse umane, ma è necessario un sostegno istituzionale unito e coeso per creare gli strumenti necessari a favore del tessuto produttivo”. Continua Cavini: “La carenza di manodopera qualificata è un’autentica emergenza, soprattutto per le nostre imprese. L’inverno demografico e i movimenti migratori richiedono strategie e programmi di lungo termine. Investire nella formazione professionale e nell’aggiornamento delle competenze dei lavoratori può garantire che il settore manifatturiero abbia accesso a una forza lavoro qualificata e specializzata. Programmi di formazione su tecnologie emergenti e pratiche di produzione avanzate possono preparare i lavoratori per le sfide future e migliorare la produttività aziendale. Soprattutto è necessario sostenere le politiche pubbliche che non solo attraggono ma anche trattengano i talenti. Investire nella qualità della vita e nella salvaguardia dell’ambiente rende i nostri territori più attrattivi per i lavoratori e le loro famiglie. Dobbiamo promuovere la sostenibilità ambientale, la mobilità sostenibile, la vivibilità delle città e la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, creando un ambiente che favorisca il benessere e la felicità delle persone”.

Sul ricambio generazionale si è espresso anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna: “Alcune macchine faranno meglio dell’uomo certi lavori, ma alcuni lavori non possono farli le macchine. Per questo l’investimento sulle conoscenze è fondamentale: nel 2050 i giovani per 2/3 faranno lavori che ora non esistono. Attenzione quindi a questo: il passaggio generazionale è un tema da affrontare a livello nazionale ed è uno snodo cruciale per l’Italia”. Il Presidente continua parlando di Europa, anche in vista delle prossime elezioni di giugno: “Assurdo che anche coloro che hanno criticato l’Unione Europea potrebbero trovarsi a lavorarci. Sottolineo che, senza l’adozione dell’euro, si sarebbe compromessa la nostra capacità di competere sul palcoscenico internazionale”. L’Europa è quindi essenziale per affrontare le sfide globali, “ma è necessario distribuire in modo equo i benefici economici e prestare maggiore attenzione alle esigenze delle imprese e dei territori”. Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, tra cui terremoti, pandemie e l’alluvione che hanno causato enormi danni, “la regione ha dimostrato una notevole resilienza. Abbiamo registrato un notevole successo nell’export, superando il record del 22%”, sottolinea Bonaccini. Il Presidente ha enfatizzato la necessità di investire in ricerca, innovazione e strumenti digitali per mantenere la competitività della regione nell’economia globale.

In Emilia-Romagna abbiamo un settore produttivo che continua a investire e a creare occupazione, nonostante i ricavi marchino una flessione. Per far tornare a crescere il settore manifatturiero, è necessario adottare una serie di misure strategiche che possano affrontare le sfide strutturali e congiunturali capaci di influenzare positivamente e in modo duraturo la sua performance. “Programmi di sostegno e incentivi fiscali per l’adozione di tecnologie innovative – commenta il presidente Cavini – incoraggiano le imprese a investire in modernizzazione. Dobbiamo quindi lavorare a stretto contatto con le istituzioni, dalle autorità locali alla nostra Regione fino al Governo nazionale e alle istituzioni europee per promuovere incentivi fiscali e finanziari per gli investimenti nel settore manifatturiero. Sull’autoproduzione portiamo a casa un grande risultato come sistema CNA. È stata una partita nella quale la nostra Confederazione c’è stata più di ogni altra organizzazione, nella convinzione di lavorare per le nostre imprese. Noi partiamo sempre dai bisogni delle imprese e a inizio 2022 abbiamo lanciato l’allarme sull’impennata delle bollette. In tempo record abbiamo messo a punto il progetto per favorire l’autoproduzione da fonti rinnovabili e siamo stati gli unici a parlarne. Anche se oggi il costo dell’energia non ha più spazio nel dibattito politico quotidiano, il peso delle bollette continua a rappresentare la principale preoccupazione delle imprese, e penso in particolar modo quelle colpite dalle recenti alluvioni.
Oggi bisogna correre con Transizione 5.0. Siamo stati tra i pochi a sostenere le modifiche al Pnrr, quelle modifiche che hanno consentito di destinare 6,3 miliardi a Transizione 5.0 e risparmio energetico. Sul Pnrr la CNA ha sempre mantenuto un alto senso di responsabilità, consapevoli che stiamo firmando cambiali che pagheranno i nostri figli e abbiamo il dovere di lasciare un Paese migliore di quello che abbiamo trovato. Il nostro progetto sull’autoproduzione rappresenta un modello che va nella giusta direzione”.

CNA ha ribadito anche l’urgenza di una semplificazione burocratica efficace, poiché la burocrazia attuale è spesso disomogenea e onerosa per le imprese. “È necessaria una regia complessiva e un’attenzione particolare alla semplificazione per consentire alle imprese di concentrarsi sulle proprie attività produttive”, ha sottolineato Cavini.

“Il nostro osservatorio Trender è uno strumento utile e che stimola riflessioni. Servono strumenti per analizzare e capire le traiettorie del mondo dell’impresa. Un mondo capace di reagire alle sfide: noi siamo pronti alle sfide, ma accanto dobbiamo avere le istituzioni e puntare sulla velocità e sulla semplificazione”, ha concluso il presidente di CNA Emilia-Romagna.

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